A SAN RUFINO AL VIA LA NOVENA DELL’IMMACOLATA

ASSISI - Domenica 29 novembre è iniziato il tempo liturgico dell'avvento e nella cattedrale di San Rufino ha preso il via la novena all'Immacolata: un percorso fatto con Maria, in Maria e per Maria verso il cuore incarnato del suo Figlio Gesù al quale solo Lei, la Mamma purissima, sa preparare noi suoi figli. Ogni anno si è sempre presenti e fervorosi alla partenza di questa corsa "per conquistare il premio". Ogni anno qualsiasi siano le condizioni climatiche, sociali o morali apparentemente poco rassicuranti, oggi più che mai, il popolo assisano non perde mai questa occasione.  Da Lei, l'Immacolata, si lascia prendere per mano, a lei si affida per tagliare insieme, tutti vincitori, il traguardo: occhi nuovi e cuore rinnovato per essere cristiani autentici, per sfidare l'impossibile e proclamare la gioia e il senso di appartenenza alla grande famiglia degli "uomini e delle donne amati da Dio". Sono le parole che il rinnovamento liturgico con il nuovo lezionario, voluto da Papa Francesco, ha introdotto nel Gloria, come  l'espressione "la rugiada dello Spirito" che in questo tempo di grazia viene a sanare, lenire, purificare e rinfrescare le nostre ferite, i nostri occhi che, a volte bagnati da troppe lacrime, non riescono a intravvedere l'Oltre del disegno di Dio nei segni, nelle pieghe e nelle piaghe della Storia. Lo Spirito Santo, Sposo dell'Immacolata, ogni mattina di questa novena, dopo il sonno e il buio della notte si posa "come brezza leggera" sul nostro cuore. Sono gocce di fede e di speranza, proprio come la rugiada che risveglia la natura dal torpore della notte e si posa delicata su ogni pianta e fiore. E lo Spirito ci spinge, ci mette in moto, ci schiude all'altro e tutti, in tanti, veniamo a te Maria! Alle 5:30 con la recita del santo Rosario, il canto delle litanie, la celebrazione della Santa Messa, presieduta da padre Marcello Fadda del Tor e dai sacerdoti che curano la cattedrale: il parroco don Cesare Provenzi, il viceparroco don Alessandro Picchiarelli e don Dario Resenterra e animata dalle Suore Francescane Imacolatine, con l'offerta dell'incenso e il canto del Tota Pulcra, la preghiera a te perché "ti prenda compassione di noi" e ci liberi dalla pandemia Covid, ma soprattutto da quella più antica e radicata della scontatezza, dell'apatia e della solitudine indifferente, di quella ingratitudine, di quel non saper tornare mai indietro per dire "Grazie" che amareggiò e ancora rattrista il Figlio tuo e, infine, di quel tradire e negare la Verità che ferisce lo Spirito Santo. Abbiamo proprio bisogno di parlarci, o Mamma, a tu per tu, di entrare in colloquio confidente con te, di farti tante domande. Così padre Marcello ha voluto predicarci di te, introducendoci in una confidenza maggiore di figli. "Buongiorno Maria...", questo il suono filiale della partenza, del via a nove giorni di grazia su grazia, di rugiada dello Spirito per noi tutti tuoi figli perché uomini amati da Dio. Facci tagliare il traguardo a tutti a conclusione di questo cammino per dirti, ma col cuore e con la vita una volta per tutte: "Grazie Maria, Grazie Madre del Signore per....."

Suor Maria Rosaria Sorce