AD ASSISI APPOSTA UNA TARGA PER RICORDARE VITTORIO RINALDI

ASSISI – È stata una cerimonia molto partecipata quella che si è tenuta venerdì 26 maggio nel pomeriggio presso l’Oratorio di Santa Chiarella in ricordo di Vittorio Rinaldi, giovane assisano arrestato, mandato al confino e picchiato nel 1936. Nel corso dell'iniziativa sono seguite alcune esecuzioni musicali e lo svelamento di una targa, benedetta da monsignor Anthony Jesus Aleluia Figueiredo, apposta sul muro della casa paterna a 110 anni della sua nascita. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, la presidente del consiglio comunale Donatella Casciarri, Umberto Rinaldi (nipote di Vittorio), Francesco Lampone e Marina Rosati, ideatrice e curatrice del Museo della Memoria, Assisi 1943-1944.

LA STORIA

Figlio del proprietario di una bottega in via Borgo Aretino dove si lavorava il ferro, Rinaldi fu arrestato nel 1937, a soli 24 anni, per aver issato una bandiera rossa con il simbolo di falce e martello su di una torre delle mura medievali della città nella zona della via Fonti di Mojano, a poca distanza dalla bottega del padre dove si lavorava il ferro. Per questo gesto il giovane fu condannato a 4 anni di confino a Latronico, in Basilicata, ma venne ricondotto ad Assisi dopo un anno perché i suoi polmoni erano lesionati dai colpi inferti al corpo del giovane durante l’interrogatorio. Negli ultimi giorni di vita, nella consapevolezza che i suoi fratelli volessero vendicarsi, fece loro giurare che avrebbero perdonato tutti coloro che gli avevano fatto del male. Vittorio morì il 6 dicembre 1939, a soli 26 anni.