Spunti, aneddoti e riflessioni sulla figura del grande ciclista nel dialogo tra la nipote del “toscanaccio” e il direttore del Corriere dell’Umbria

AD ASSISI RICORDATI I VIAGGI DELLA SPERANZA DI GINO BARTALI PER SALVARE GLI EBREI

Monsignor Sorrentino: “I Giusti di allora ci spingono a interrogarci sul nostro impegno di oggi”

ASSISI – “Mio nonno ha rappresentato quella parte di italiani che hanno guardato l’umanità della persona”. Questa la definizione che ha dato di Gino Bartali sua nipote Gioia durante il dialogo-intervista condotto da Franco Bechis, direttore del Corriere dell’Umbria, mercoledì 24 gennaio nella sala della Conciliazione del Comune di Assisi nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria. Un uomo, un ciclista, Gino Bartali, che non voleva essere ricordato come un eroe, ma come un campione sportivo. Un Giusto che ha fatto parte, nel più grande riserbo, di “una rete clandestina che nascondeva gli ebrei”. Sull’aspetto umano e sulla grande fede che lo hanno contraddistinto si è a lungo soffermata la nipote di uno dei Giusti tra le Nazioni che ha utilizzato la “canna” della bicicletta per nascondere i documenti da trasportare, durante i suoi viaggi della speranza, che hanno salvato la vita a circa ottocento ebrei. “La fede è stata il grande motore che ha spinto quelle gambe a fare trecento chilometri al giorno – ha sottolineato – Gioia – ” ; la quale ha anche anticipato che la cappellina composta tra le altre cose da un altare con la statua di Santa Teresina del Bambin Gesù dove il nonno si ritirava in preghiera verrà portata ad Assisi. Durante il colloquio, il direttore Bechis ha ricordato che “il Giro d’Italia quest’anno partirà da Gerusalemme, proprio come tributo a Gino Bartali”. Dei “nuovi giusti che oggi devono vedere altre verità” ha invece parlato il vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, che ha richiamato l’attenzione sull’attualità dei Giusti e sul “nostro impegno per la giustizia climatica, il problema delle armi e delle migrazioni ed ha aggiunto che oggi per fare memoria della Shoah dobbiamo interrogarci su quali sono i campi per la salvezza”. “Questi momenti – ha detto invece il sindaco di Assisi, Stefania Proietti riferendosi alle iniziative della Shoah – squarcino con la loro bellezza, il loro sole, il male che ancora oggi vediamo intorno a noi e che sicuramente non vincerà perché è la luce a vincere sulle tenebre”. Al termine dell’incontro, alla presenza del sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, l’assessore allo Sport Veronica Cavallucci ha presentato il programma di massima del Giro d’Italia 2018 che arriverà a Gualdo Tadino il 15 e ripartirà da Assisi il 16 maggio.