CONCLUSA AD ASSISI LA 68ª SETTIMANA NAZIONALE DI AGGIORNAMENTO PASTORALE

ASSISI – Si è conclusa, giovedì 28 giugno, la 68a Settimana nazionale di aggiornamento pastorale tenutasi ad Assisi a partire dal pomeriggio di lunedì 25 giugno, evento organizzato dal Centro di orientamento pastorale che ha visto la partecipazione di operatori pastorali provenienti da diverse regioni italiane. È stata, di fatto, un momento di conoscenza dell’Instrumentum laboris (IL) e di intercettazione di una prassi pastorale rinnovata fatta di “ascolto e discernimento” che predilige il tempo allo spazio e la realtà all’idea. 

Monsignor Domenico Sigalini, vescovo e presidente del COP, nella sintesi dei lavori, ha evidenziato  aspetti della relazione introduttiva di Rossano Sala, ovvero che nell’IL “vengono messe in luce anche alcune grandi condizioni per vivere la missione ecclesiale oggi con i giovani: l’approccio alla corporeità, affettività e sessualità, la faticosa ricerca della verità in un mondo di fake news e di post-verità, gli effetti profondi sull’umanità del mondo digitale, la delusione che i giovani hanno verso le istituzioni, la nostalgia che hanno di un oltre, di una apertura al trascendente, tutta da accompagnare e sostenere”; non meno importante la questione della pastorale giovanile vocazionale: “Senza vocazione non c’è identità e unità della persona e quindi una umanità felice”. Il quadro emerso nel corso della Settimana ha evidenziato anzitutto che “oggi la comunità cristiana può fare meno affidamento al cristianesimo delle famiglie. Essa, quindi, è chiamata a compiere un quadruplice movimento, ovvero essere comunità che obbedisce al magistero del reale, ripensa un modello di credente, riconosce che i giovani sono la risorsa del mondo e della Chiesa, e si ispira sempre più al modello della festa” (Matteo). In una lettura del sé come apertura all’altro, “la parrocchia è chiamata a tenere vive le sue potenzialità, in particolar modo il suo essere a bassa soglia (comunità che accoglie parlando il linguaggio di tutti), la territorialità (perché non venga meno l’incontro faccia a faccia tra le persone) e l’intergenerazionalità. In sintesi, l’identità che la parrocchia deve mantenere è essere sempre ‘incontro, volto, spazio e segno’” (Triani). Di certo occorrerà “rivedere e riconfigurare i modi di dire e fare per accompagnare il cammino di formazione cristiana dei preadolescenti e adolescenti: parlare in termini di ‘mistagogia nell’adolescenza’ garantisce alla comunità cristiana, con tutte le sue ministerialità, di ricomprendere l’intero processo di iniziazione e formazione cristiana nei termini sia di una fedeltà a Dio e alla sua iniziativa gratuita sia di una fedeltà all’uomo” (Roselli). Ma quale è la domanda religiosa dei giovani? “Nonostante la confusione, il disorientamento, la disillusione, nei giovani vi sono domande che portano verso il senso della vita e verso Dio. La testimonianza di chi mostra ai giovani che dare posto a Dio significa realizzare in maniera piena la propria esistenza, o comunità cristiane dove si respira accoglienza e fraternità, permettono alla domanda religiosa dei giovani di evolvere” (Bignardi). La Chiesa tutta, quindi, “è chiamata a discernere anzitutto su se stessa, per essere punto di riferimento per i giovani” (Battaglia). Nel corso dei lavori è stata presentata la piattaforma web #Giovani&Chiesa che sarà attivata in prossimità del Sinodo. “Ispirata dal cammino presinodale e dall’IL, con i suoi ambiti attiva laboratori di ascolto digitale per parrocchie, scuole e seminari, a partire dall’evento e oltre l’evento; essa si arricchisce anche di un ambito di discussione tra esperti sulle ‘condizioni di esercizio’”(Ammendolia). 

Il diario delle giornate, la sintesi dei lavori e la “lettera alla parrocchia”  sono disponibili sul sito ufficiale del Centro di Orientamento pastorale, www.centroorientamentopastorale.it.