DAI CANTI ALLA PREGHIERA, GIOVANI PROTAGONISTI AL LYRICK

Successo di pubblico domenica 26 novembre per il concerto a sostegno delle zone colpite dal sisma

ASSISI – Nella città del Poverello sono state tante le toccanti testimonianze di giovani artisti che domenica 26 novembre si sono esibiti in un teatro Lyrik stracolmo di gente, soprattutto di giovani, in occasione dello spettacolo di solidarietà dal titolo “A te grido, Signore mia roccia”, organizzato dalla pastorale giovanile della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, e in parte finanziato con i fondi dell’8 per mille. Un concerto gratuito con la possibilità di fare offerte spontanee alla Caritas della arcidiocesi di Spoleto-Norcia (IBAN: IT45M0200821804000104464843) per la costruzione dell’oratorio della parrocchia Santa Maria della Visitazione di Cascia.

Un gesto di solidarietà ed evangelizzazione per essere vicini alle popolazioni colpite dal sisma del 2016 che ha permesso di vedere tanta bellezza, storie e volti che si sono trovati a pregare insieme dopo le numerose esibizioni.

“Quando la vita sorprende, noi crediamo che c’è un fondamento che è la presenza di Dio – ha detto padre Mirko Mazzoccato, direttore dell’Ufficio pastorale giovanile diocesano – . La costruzione dell’oratorio di Cascia vuole essere un gesto  per ripartire a dare la speranza della vita, un luogo di incontro e preghiera. Questa sera vogliamo stare di fronte alle ferite ancora aperte anche se in via di guarigione delle popolazioni terremotate. Questa serata nasce come modo per riportare Gesù in mezzo a voi, in mezzo ai giovani partendo da questo luogo dove Francesco ha cantato il Creato e la bellezza di Dio. Questo evento va oltre le nostre forze. Stiamo assistendo ad un’opera di Dio”.

Presenti all’evento il Vescovo dell’Arcidiocesi Spoleto-Norcia e presidente della CEU monsignor Renato Boccardo e il sindaco di Assisi Stefania Proietti. Tra le varie testimonianze rese dagli artisti che si sono esibiti e precisamente The Sun, Debora Vezzani, fra’ Alessandro Brustenghi, suor Graciela, Marco Mammoli, Giuseppe Bruno (Eight), Vigno, Marì e il Corogiovani diocesano ci sono state quelle di Marì il quale ha affermato di aver scoperto quanto sia bello cantare per Dio. “Sono quattro anni che è diventata una cosa unica – ha affermato -. Una volta qualcuno benedetto da Dio mi ha detto che il Signore si aspettava qualcosa di più da me. Mi ritengo graziato in quanto non c’è più bella cosa nella vita che conoscere Dio”. Il gruppo The Sun che già nel 2011 contava cinquecento concerti e che ha in programma un bellissimo progetto per la Terra Santa ha raccontato la sua storia di conversione partita da Francesco, autore, cantante e chitarrista del gruppo. In particolare lo stesso ha spiegato che “durante il nostro percorso si è fatta largo la consapevolezza che la vita non riguarda solo noi stessi, ma l’intera comunità umana. Di fronte a questa consapevolezza abbiamo solo una possibilità: amare. Non è una questione di parole ma di scelta”. Francesco ha poi precisato che per lui il primo “incontro” è avvenuto nel 2007 quando si è trovato a vivere una crisi. “Avevamo realizzato tanti sogni – ha detto – però c’era una situazione di mancanza di pace che ha cominciato a scavare dentro di me e mi ha fatto vivere una ricerca. Mia madre mi propose di andare in una parrocchia dove c’era un corso di evangelizzazione. Ho seguito il corso per intero e sono ritornato anche ad andare a Messa. Tutto questo ancora non lo dicevo a nessuno perché mi vergognavo. Da un punto di vista professionale fu difficile, ma dopo anni di sacrifici oggi siamo qui”. “Quando trovi la perla lasci tutto. Lui mi dà tutto. È una persona viva”. Lo  ha detto suor Graciela soprana messicana che girava tutto il mondo prima della sua conversione avvenuta in Porziuncola ad Assisi. “Non esiste la fama – ha sottolineato fra Alessandro Brustenghi che ha firmato un contratto discografico a livello mondiale – . Io sono famoso agli occhi dei miei fratelli, familiari ed amici. Quando qualcuno ti fa un complimento lo fa a Dio che ti ha dato quel dono. Noi siamo degli strumenti. Io mi sento come quell’asinello che portò Gesù Cristo dentro Gerusalemme”.

Dopo le esibizioni  è seguito un profondo momento di adorazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, il quale durante il momento di preghiera ha sottolineato che “con questo evento inteneriamo il nostro cuore nella solidarietà. Quanti terremoti dobbiamo ancora consegnare, quanta confusione – ha aggiunto il vescovo – . Siamo nel tempo della comunicazione veloce.  Facciamo fatica a dare una direzione al nostro cuore terremotato nell’anima. Tante macerie pesano ancora sul nostro cuore. Ci sono i terremoti nelle famiglie che non riescono a ritrovare la gioia di vivere insieme la fedeltà dell’amore, i terremoti nelle nostre fabbriche. L’economia sembra risalire, invece ci dà ancora tanta preoccupazione. I terremoti nei rapporti tra le nazioni. Guerre, sangue che scorre, minacce di nuovi conflitti. I terremoti dell’animo delle nostre generazioni più giovani. Abbiamo ascoltato testimonianze che ci hanno toccato – ha concluso il vescovo – . Noi parliamo e cantiamo, Tu ci guardi e ci ascolti, ci aspetti continui a dirci di prendere da Te la nostra forza. Gesù fa che la casa della nostra vita ci edifichi in te e con te”.