Conclusa la due giorni dell’assemblea diocesana che ha affrontato il tema dei “Sacramentali”

“DOBBIAMO PASSARE DAL MODELLO CLERICALE A QUELLO FAMILIARE”

Lo ha ribadito il vescovo monsignor Domenico Sorrentino che ha accolto l’invito della comunità a rifare la Tenda del Risorto

ASSISI – “Rifaremo la tenda del Risorto”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, al termine della due giorni dell’assemblea diocesana che si è svolta venerdì 14 e sabato 15 giugno alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli centrata sul tema dei “Sacramentali”. Raccogliendo gli spunti venuti fuori dai laboratori di gruppo il vescovo, oltre ad essere d’accordo con l’indizione di una nuova Tenda del Risorto che nel 2010 fu un forte evento di Chiesa con momenti di preghiera e approfondimento su vari temi, ha messo l’accento sulla necessità di  dare un colpo d’ala. “Dobbiamo ripartire da questa assemblea – ha detto monsignor Sorrentino – con grande entusiasmo, accoglienza e comunione vicendevole”. Soffermandosi poi sui vari riti ha sottolineato l’importanza della benedizione delle case. “Anche in questo dobbiamo pensare a un rinnovamento dal modello clericale a uno familiare. Che benedizione più bella ci può essere nell’incontro tra più famiglie del Vangelo?”. Monsignor Sorrentino si è poi soffermato sul rito delle esequie come “occasione di evangelizzazione e vita comunitaria” e sulle Confraternite che, come “fraternità cristiane strutturate”, vanno rinnovate sulla base di una maggiore formazione. A questo proposito ha anche accolto favorevolmente il suggerimento dato dall’assemblea di puntare sulla formazione e sulla conoscenza della Parola rafforzando la Scuola di Bibbia e vita cristiana già operante da diversi anni. Le linee guida per i laboratori erano state presentate venerdì dal direttore dell’ufficio liturgico diocesano don Antonio Borgo. “I sacramenti di istruzione divina, cioè consegnateci da Gesù stesso a partire dai gesti e dalle parole della sua vita storica, agiscono per la loro stessa efficacia indipendentemente dalla indegnità o disposizioni morali e spirituali di chi li amministra. I Sacramentali invece – ha spiegato – sono stati istituiti dalla Chiesa nel corso dei secoli e delle tradizioni attenta alla voce dello spirito Santo. Tra i Sacramentali ci sono in primo luogo le benedizioni, che si distinguono a seconda del loro riferimento a persone, cose e luoghi. In sintesi possiamo affermare che tutti quei riti, preghiere e benedizioni che non appartengono ai riti dei sacramenti sono definiti sacramentali. Sì tratta di un settore pastorale molto più ampio e variegato”. Nel suo intervento don Antonio Borgo aveva toccato i vari riti, dalla benedizioni delle case alle esequie, dalle benedizioni dei cibi pasquali a quelle in occasione di ricorrenze civili, dagli esorcismi alle benedizioni degli animali. Sul versante dei laici sono stati presi in considerazione i ministeri, le Confraternite e la scuola di preghiera.