Spirito di Assisi

EBREI, MUSULMANI E CRISTIANI PELLEGRINI DI PACE PER LE VIE DI ASSISI

Monsignor Sorrentino: “Il dialogo aiuta a metterci nella situazione degli altri"

ASSISI – Con la viva partecipazione dei “Ragazzi per l’unità” del movimento dei Focolari, è stato celebrato, giovedì 27 ottobre, il 30esimo anniversario dello Spirito di Assisi nella sua data effettiva. Una gru, uccello simbolo di lunga vita realizzata con la tecnica dell’origami, è stata l’oggetto-segno consegnato dai giovani al termine della cerimonia a tutti i partecipanti. La spiegazione del gesto è collegata a Sadako Sasaki, una ragazzina giapponese e alla sua storia di vita legata alla leggenda delle mille gru di carta per guarire dalla leucemia. Durante l’incontro pellegrinaggi e preghiere si sono alternati tenendo fraternamente uniti ad Assisi i numerosi professanti le religioni abramitiche (ebrei, cristiani e musulmani) che hanno preso parte all’evento. Ancora una volta si è levata un’incessante preghiera per la pace simboleggiata dalla consueta consegna tra i vari rappresentanti delle religioni della lampada accesa dello Spirito di Assisi. “E’ bello metterci gli uni nei panni degli altri nel cammino sempre ulteriore della verità – ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, all’inizio della sua riflessione. “E’ bello che in questo nostro incontro – ha aggiunto il vescovo -, stiamo imparando da trenta anni a camminare in questa logica di ascolto reciproco. La nostra preghiera è distinta, la facciamo in luoghi diversi. Ognuno di noi deve mettere nella preghiera tutto il suo cuore e tutta la sua fede. Lo Spirito di Assisi è spirito di dialogo profondo che ci aiuta ad essere noi stessi e a metterci nella situazione degli altri. Mi sembra bello – ha evidenziato – che lo portiamo avanti così. Davanti ai nostri occhi c’è un mondo che ha sete di pace. Dobbiamo far sì che finisca la mentalità del possesso e delle armi. E’ necessario che salga da tutti noi credenti un grido che faccia sentire un turbamento nel cuore dei potenti. Dobbiamo diventare autentici uomini di pace e di preghiera per la pace. Ecco perché a livello di Chiesa particolare, ma speriamo che questa iniziativa possa essere accolta anche da altre comunità, il 27 di ogni mese pregheremo per la pace”. Questa proposta è stata anche condivisa dal Comitato “Civiltà dell’Amore” che, in mattinata, aveva diffuso un messaggio conclusivo per un impegno concreto in Africa e Medio Oriente.