GRANDE SUCCESSO PER IL CONCERTO “A TE GRIDO SIGNORE MIA ROCCIA” – GUARDA LA GALLERY

Il vescovo: “Gesù torna nelle nostre case. Abbiamo bisogno di te”

ASSISI – “Perché le nostre voci, i nostri canti si sono placati e sfiorano il silenzio? È perché tu ci possa parlare e la tua voce non sia disturbata perché possa penetrare nel profondo del cuore. È per questo che ti sei fatto così vicino e hai fatto di questo palcoscenico il tuo altare”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino durante il momento di adorazione eucaristica vissuto al termine del concerto “A Te Grido, Signore Mia Roccia” che si è tenuto domenica 24 novembre al teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli.

“Tra poco – ha aggiunto il vescovo – torneremo a casa, riaccenderemo il nostro televisore, riprenderemo in mano i nostri telefonini e giù guerre, violenze e brutture. Gesù torna di corsa nella nostra vita, nelle nostre strade, nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nei nostri concerti, nella scienza, nelle scuole, nelle leggi, nei Parlamenti, nell’economia, nelle fabbriche. Abbiamo bisogno di te”.

All’evento presentato dal cantante Marco Mammoli, già autore dell’Inno della GMG del 2000 e da padre Mirko Mazzocato, già referente della Pastorale Giovanile hanno partecipato più di ottocento persone soprattutto giovani.

Tanti brani musicali e toccanti momenti di testimonianza si sono susseguiti sul palco che ha visto esibirsi il coro giovanile della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino; i gruppi musicali Reale, Kantiere Kairòs; Sandesh Manuel, Dajana e i ballerini della scuola di danza “Rondine Balletto di Assisi”.

Tra le varie testimonianze rese dagli artisti che si sono esibiti c’è stata quella di Dajana, che ha avuto il privilegio di duettare con l’indimenticabile Lucio Dalla e che aspirava a diventare famosa nel mondo dello spettacolo, ma che ha scoperto quanto sia importante cantare per Gesù. “Questa mia sete di notorietà – ha sottolineato - mi ha portato a delle sofferenze. Sono stata fortunata perché non sono mai scesa a compromessi. Al mio primo Sanremo il Signore aveva già parlato chiaro con me. Ero tra i finalisti, per caso entrai nel teatro, prima dello spettacolo c’era la lettera di Paolo VI agli artisti. Fu chiaro per me quel segnale. Quando ho capito che dovevo lasciar perdere ho incontrato il maestro Afrune, pittore vaticanista che con sua moglie organizzano cenacoli di preghiera. Io in questi cenacoli incontro Gesù vero”.

I suoi brani sono stati accompagnati dalla giornalista Laura Santarelli che si è espressa nella lingua dei segni. “Sono nata in una famiglia di sordi da quattro generazioni – ha spiegato Laura Santarelli, presidente della Federazione italiana associazione sordi - . Sono al servizio del Signore e sto tentando insieme a Dajana e al Maestro Afrune di portare la Parola di Dio anche alle persone che non sentono”.