“IL BEATO ANGELO UNA FIGURA DI GRANDE ATTUALITÀ”

Monsignor Sorrentino ha parlato anche della situazione dei dipendenti della Tagina: “Fare il bene procura una grande gioia”

ASSISI – “Il Beato Angelo è un eremita vissuto in solitudine che rappresenta una figura di grande attualità in questo mondo pieno di parole”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino durante la concelebrazione eucaristica che si è tenuta, martedì 15 gennaio nella Basilica concattedrale di San Benedetto di Gualdo Tadino, in onore del compatrono della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. In tanti sono accorsi per rendere omaggio al Beato Angelo che, come sottolineato da monsignor Sorrentino, “ci invita a tornare sia alla profondità del nostro cuore in un momento in cui le relazioni sono sbiadite e spesso falsate che al deserto del nostro cuore dove Dio ci parla attraverso la Parola. L’occhio dei Santi – ha aggiunto il vescovo – sa vedere il male e lo denuncia, ma sa vedere anche il bene che si diffonde e si irradia”. Monsignor Sorrentino si è poi soffermato sull’attualità della situazione di ripresa che investe la società gualdese Tagina Ceramiche D’Arte. “È bello – ha sottolineato il vescovo - vedere, come l’azienda sta riprendendo il suo cammino grazie a coloro che si stanno rimboccando le maniche. È necessario – ha aggiunto – mettere in evidenza e fare il bene, poiché questo procura una grande gioia. Il Beato Angelo – ha concluso – ci invita ad entrare nella solitudine del nostro cuore e ad accogliere la Parola di Dio”. Al termine della celebrazione monsignor Sorrentino ha invocato il Beato Angelo affinché i gualdesi possano imitarlo camminando verso il bene.

Nel pomeriggio il vescovo ha visitato gli anziani della casa di riposo di Gualdo Tadino. In mattinata al teatro Talia si è tenuta la consegna del prestigioso “Premio Beato Angelo” che quest’anno è andato alle maestranze della Tagina Ceramiche D’Arte, mentre il premio Beato Angelo 2019 alla memoria è andato a Renato Pascucci (René) e la menzione speciale è stata assegnata a Giuseppe Manciocchi.