IL MUSEO DELLA MEMORIA SI TRASFERISCE AL VESCOVADO E SI ARRICCHISCE DELLA CAPPELLINA DI GINO BARTALI

L’apertura il 16 maggio alle ore 9,30 nell’ambito delle iniziative del Giro d’Italia e della Settimana della Spogliazione

ASSISI – Nuova location e maggiori contenuti per il “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944” che verrà aperto il 16 maggio alle ore 9,30 nei locali del Vescovado di Assisi- Santuario della Spogliazione dove, grazie al vescovo di allora monsignor Giuseppe Placido Nicolini, ci fu il quartier generale dell’organizzazione clandestina che negli anni dell’occupazione nazi-fascista nascose e salvò oltre 300 ebrei arrivati in Assisi. Oltre all’attuale esposizione inaugurata nel 2011 e sostenuta dall’Opera Casa Papa Giovanni su un’idea della curatrice Marina Rosati, il Museo si arricchisce della cappellina di Gino Bartali dedicata a Santa Teresina del Bambin Gesù e donata al Museo dalle nipoti Gioia e Stella Bartoli. La nuova apertura si inserisce sia nelle iniziative della Settimana del Santuario della Spogliazione che andrà dal 15 al 20 maggio con una serie di momenti di preghiera, approfondimento, riflessione sui giovani, sia negli eventi del Comune per la tappa del Giro d’Italia che parte proprio il 16 maggio alle ore 13,05 da Assisi (Santa Maria degli Angeli). Un Giro che inizierà proprio la settimana prossima in Israele con la prima tappa del 4 maggio dedicata a Gino Bartali, che per la sua opera di salvataggio degli ebrei è stato dichiarato Giusto tra le Nazioni. “Abbiamo voluto fortemente questo momento e il trasferimento del Museo realizzato dall’Opera Casa Papa Giovanni, fondazione della Diocesi – spiega il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino – perché in questo Vescovado, che ho l’onore di abitare, monsignor Nicolini accolse gli ebrei perseguitati e diede il via all’attività di nascondimento grazie all’aiuto del suo segretario don Aldo Brunacci, di padre Rufino Niccacci, delle suore di clausura e tante persone benemerite. Ma il nuovo allestimento ha un significato ancora più forte se pensiamo alle parole di papa Francesco che, venendo qui nel 2013 e incontrando Graziella Viterbi, una delle ebree salvate in Assisi, ebbe a sottolineare come questa opera di accoglienza è ‘spogliazione, che parte sempre dall’amore, dalla misericordia di Dio!’ Ecco perché abbiamo ritenuto giusto trasferirlo qui, sia per un naturale motivo storico sia per l’alto significato valoriale del Santuario della Spogliazione, quale luogo di discernimento e di scelta”. A livello contenutistico il Museo si arricchisce quindi di una sezione legata a Bartali, Giusto tra le Nazioni e con la sua cappellina espressione della sua grande fede.  Il ciclista toscano divenne Terziario Carmelitano nel 1937 e volle questa cappellina in memoria del fratello Giulio, morto prematuramente in un incidente in corsa nel 1936. Fu consacrata nel 1937 dal cardinale e vescovo di Firenze, Elia Dalla Costa, personaggio fondamentale nella salvezza degli ebrei tra Firenze e Assisi. All’interno sono conservati alcuni oggetti altamente legati alla città serafica, a testimonianza del legame che il ciclista aveva con il vescovo Nicolini, già prima delle sue missioni per trasportare i documenti falsi stampati dalla tipografia Brizi da Assisi a Firenze.

 

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