IL VESCOVO: “OGGI SI APPLAUDE PER CHI GUARISCE. È LA BUONA NOVELLA TRA TANTI ANNUNCI DI DOLORE E MORTE”

Nella cattedrale di San Rufino rito di benedizione delle Palme, celebrazione eucaristica con la proclamazione del Vangelo della Passione di Cristo in diretta Tv

ASSISI - Domenica delle Palme 5 aprile 2020, in comunione con il Santo Padre Francesco in una piazza San Pietro vuota, come mai si è visto nella storia, in comunione con i parroci di tutto il mondo nell’apparente, ma non sostanziale vuoto delle loro parrocchie, basiliche e cattedrali, in mattinata il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Sorrentino ha presieduto la santa messa concelebrata dal parroco e vicario della cattedrale don Cesare Provenzi, i canonici don Maurizio Saba, don Alessandro Picchiarelli, don Dario Resenterra, presenti il sindaco di Assisi Stefania Proietti e le Suore Francescane Immacolatine che hanno animato la liturgia in diretta-streaming con Maria Vision. Il rito della benedizione delle Palme e la proclamazione del Vangelo della Passione di Cristo hanno avuto una eco ancora più profonda, riflessiva, con la connotazione paolina della forza della Parola di Dio di essere più che mai ora “viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; penetrando fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scrutando i sentimenti e i pensieri del cuore. Non v'è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto” (Eb 4,12-13). Sono le vicende le più uniche e personali che l’ascolto attraverso i media ci permette di cogliere, di ascoltare che ci confermano in questo: un silenzio, un distacco, un rientrare forzato dal restare a casa che ha permesso a tanti di rafforzare l’interiorità della fede, di scoprirla, di reinventarsi e trasformarsi in essa, di cercarla … nei segni e nei simboli della fede che la pandemia ha reso desueti esteriormente, ma riscoperti e rinnovati nella forza soprannaturale dello Spirito e della grazia che ancora emanano nel profondo del cuore umano. Lo ha confermato il presule all’omelia con il suo messaggio: “Nonostante tutto: l’amore è possibile, è tra noi e per questo amore, Gesù è venuto sulla terra a morire per noi, per darci la speranza della salvezza in ogni tempo e condizione. Oggi privati di baci e abbracci dietro i quali forse si nascondevano relazioni superficiali, il coronavirus c'invita con le distanze a migliorare e a rendere più vere e profonde le nostre relazioni. Dio Risorgerà ed è Risorto, è la vita e in Lui riscopriamo in questo mistero della sua Passione-Morte e Resurrezione, che ci prepariamo a vivere nella Settimana Santa, di essere proprio un'unica famiglia. Oggi si applaude nei luoghi segnati dalla sofferenza della pandemia per chi guarisce, ed è la buona notizia, la buona novella tra tanti annunci di dolore e morte, ma il Vangelo è sempre la Buona Notizia, la Buona Novella, per questo in esso è la nostra forza e speranza eterna. Unitevi tutti che seguite da casa alla celebrazione, allo spezzare il pane, alla benedizione, è Dio che vi benedice e nel benedire entra nelle vostre case, se i vostri cuori si aprono a riceverlo.

Alle prossime streaming della Settimana Santa dalla cattedrale di San Rufino.

Suor Maria Rosaria Sorce