INGRESSO NELLA DIOCESI DI FOLIGNO, IL VESCOVO SORRENTINO INCONTRA LE ISTITUZIONI

ASSISI – Dopo la visita alla Casa “Germoglio Meraviglioso”, un luogo simbolo della carità, voluto e gestito sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria, sabato pomeriggio 28 agosto, il vescovo monsignor Domenico Sorrentino, in occasione del suo ingresso nella diocesi di Foligno, iniziato nella chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto a Spello, si è recato nella cripta di San Feliciano per un momento di preghiera e raccoglimento dove ha venerato le reliquie di san Feliciano e visitato le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti. Ha poi incontrato le istituzioni in piazza della Repubblica. Dopo il saluto delle autorità monsignor Sorrentino ha incontrato il sindaco, Stefano Zuccarini, e la Giunta all’ingresso del Palazzo Comunale.

“La Chiesa folignate, come ha fatto finora – ha spiegato il vescovo – , non smentirà, nei confronti di tutti, e in particolare delle istituzioni, l’atteggiamento del dialogo, dell’ascolto reciproco, della collaborazione, nella distinzione degli ambiti, in vista del bene comune”.

“Quando, nel 2008, fece l’ingresso a Foligno il carissimo monsignor Sigismondi – ha anche ricordato il vescovo Sorrentino – , al cui percorso pastorale non farò fatica a dare seguito, rimasi impressionato dal calore con cui venne accolto. Mi feci l’idea dei folignati come di un popolo umano, cordiale, espansivo. Non avrei mai pensato che, dopo essermi fatto “assisano” con gli assisani, mi sarei fatto oggi anche “folignate” con i folignati. Lo faccio con vero piacere. Lo sento dal profondo del cuore. Il resto, cari fratelli e sorelle, ce lo diremo strada facendo. So che non vi aspettate più di quello che potrò darvi. Devo servire, insieme, due comunità diocesane. Nella specificità che vi contraddistingue, e che sarà attentamente custodita, con tutta la vostra storia, le vostre ricchezze spirituali e culturali, non vi sarà difficile aprirvi, per delle sinergie che oggi sono l’unica maniera di affrontare le complessità ad ogni livello, anche ecclesiale. A nessuno sfugge che la crisi con cui facciamo i conti è anche una crisi di pensiero e di valori. La grande tradizione cristiana non è più scontata. È ora di riprendere l’entusiasmo evangelizzante degli inizi, quello testimoniato per questa Città soprattutto dal patrono san Feliciano, perché Gesù torni ad essere un punto di forza anche del nostro cammino sociale e culturale”.

In allegato il messaggio integrale del vescovo