INSEDIAMENTO A FOLIGNO DEL VESCOVO SORRENTINO, IL SALUTO DI MONSIGNOR GUALTIERO SIGISMONDI

FOLIGNO – Si è svolta sabato pomeriggio 28 agosto nella chiesa di San Giacomo la celebrazione eucaristica per l’inizio del ministero episcopale del vescovo monsignor Domenico Sorrentino nella diocesi di Foligno.

All’inizio della celebrazione, l’amministratore apostolico monsignor Gualtiero Sigismondi dopo i saluti al vescovo Sorrentino, ha chiesto di dare lettura della lettera apostolica con cui il Santo Padre Francesco lo ha nominato vescovo di Foligno, quindi ha annunciato all’assemblea il suo insediamento come vescovo di Foligno. Gli ha consegnato il pastorale e lo ha invitato a sedere sulla cattedra, dove ha ricevuto l’omaggio di una rappresentanza di fedeli.

“Fratelli miei carissimi – ha detto monsignor Sigismondi - , ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, Creatore della luce: presso di Lui non c’è variazione né ombra di cambiamento” (Gc 1,17). Le parole dell’apostolo Giacomo riassumono i pensieri che attraversano il mio cuore in questo momento che, nella sua solennità, è segnato da tratti di vera familiarità: porta per me la trepidazione del lasciare e per lei, carissimo Arcivescovo Domenico, il timore e la gioia grande del ricominciare. Nella comunione della fractio Panis rendo grazie a Dio per voi, fratelli tutti, e per il nuovo Vescovo di Foligno che, in obbedienza al mandato del Santo Padre Francesco, riceve il pastorale. Il valore simbolico di questo gesto manifesta che la Chiesa è di Cristo, “eterno Sacerdote, Servo obbediente, Pastore dei pastori, Sorgente di ogni ministero”. Non è solo il vescovo a portare il pastorale, ma è il pastorale stesso a sostenere il vescovo nella guida del popolo di Dio a lui affidato”.

In allegato il messaggio integrale di monsignor Gualtiero Sigismondi e il libretto della celebrazione eucaristica

Di seguito la lettera apostolica di Papa Francesco

Francesco Vescovo, Servo dei Servi di Dio, al Venerabile Fratello Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Vescovo eletto della diocesi di Foligno, unite nella sua persona, salute e Apostolica Benedizione. Tutti nella Chiesa siamo chiamati, godendo della comunione dei Santi, a ricordarci che la salute del corpo è un bene nella vita dell’uomo, e tuttavia per essere felici non dobbiamo solo conoscere il concetto di salute, ma anche vivere in salute (cfr s. Gregorio di Nissa, Hom. VI), perché anche la santità, la purezza e la semplicità siano comprese come tensione dell’uomo alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione nella carità (cfr Mart. Rom., Praenotanda, 6). Guardando dunque a quest’amata terra umbra di santità, conviene che ci prendiamo cura con ogni attenzione di essa, alla quale con l’autorità della Chiesa bisogna provvedere con carità pastorale per il bene e la salvezza delle anime, e, ispirati dal desiderio di metterci a servizio del popolo e di compiere la missione pastorale della Chiesa, vogliamo riferire queste cose con amore paterno alle necessità spirituali del gregge Folignate che, dopo il trasferimento del Venerabile Fratello Gualtiero Sigismondi alla diocesi di Orvieto-Todi, al momento manca di un Pastore proprio e del moderatore della comunità ecclesiale. Quindi, ascoltato il parere della Congregazione per i Vescovi, con la pienezza della Nostra autorità Apostolica, valutati il lavoro pastorale da te finora svolto e la tua peculiare conoscenza delle circostanze e delle necessità dei luoghi, ti costituiamo Vescovo di Foligno, conferendoti i diritti che ti spettano e imponendoti i corrispondenti doveri. Quindi, secondo il parere della stessa Congregazione, uniamo tra di loro le diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno nella persona del Vescovo, stabilendo che tu sia l’unico e medesimo Vescovo per entrambe le Chiese. Vogliamo che tu informi di questo Nostro decreto il clero e il popolo della comunità ecclesiale Folignate, che esortiamo ad accoglierti volentieri come maestro spirituale da rispettare. Il Signore ti conceda sempre, Venerabile Fratello, una parola chiara, con cui infondere soavità negli orecchi e di addolcire con la grazia delle tue parole il popolo al punto che, amando Cristo povero, aspiri a diventare anch’esso povero (cfr s. Angela da Foligno, Liber, 65), secondo l’esempio del santo Maestro.

Dato a Roma, in Laterano, il giorno 26 del mese di giugno, nell’anno del Signore 2021, nono del Nostro Pontificato.

Francesco