LA DIFFICILE REALTÀ DEI CRISTIANI IN TERRA SANTA

ASSISI – Prosegue il pellegrinaggio della diocesi in Terra Santa. Il gruppo ha visitato Tabgha luogo dei tre ricordi evangelici: la moltiplicazione dei pani, lapparizione di Gesù risorto agli Apostoli e le Beatitudini. La pietra su cui il Signore depose il pane è divenuta un altare allinterno del Santuario della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Il Monte delle Beatitudini è luogo di vera Pace nel quale la delegazione ha celebrato una santa messa allaperto e meditato come la gioia vera proviene solo da Gesù. Navigazione poi lungo il mare di Galilea luogo delle tante predicazioni di Gesù. Infine ci si è fermati a Cafarnao che Gesù fece la Sua citta”, vi scelse Pietro e altri Apostoli, vi compì numerosi miracoli e pronunciò nella Sinagoga il discorso sullEucarestia. Mercoledì 30 aprile la delegazione ha incontrato Fr. Read Abusahlia direttore generale della Caritas di Gerusalemme, sacerdote del Patriarcato latino di Gerusalemme da 24 anni e attualmente anche parroco di Ramallah. Ramallah conta 100.000 abitanti di cui solo 10.000 cristiani suddivisi tra Copti, Luterani, Anglicani, Ortodossi , Latini e Cattolici. Il suo maggiore impegno è volto a cercare l’unità dei cristiani e la pacifica convivenza con i musulmani non tralasciando i tanti impegni parrocchiali. Importante è la scuola che opera raccogliendo 650 bambini di cui la metà musulmani, dall’età dell’infanzia fino alle scuole medie. Dice con entusiasmo e convinzione Fr. Raed che se questi bambini studiano insieme quando sono piccoli riusciranno a crescere insieme da grandi. Poi parla della Caritas a Gerusalemme e spiega come ci sia un dipartimento per l’assistenza ai poveri, uno addirittura per il microcredito destinato alle emergenze, ma anche agli studenti e alle famiglie; un dipartimento per i giovani attraverso il quale formare sempre nuovi volontari; un dipartimento per il recupero dei tossicodipendenti ; un dipartimento che si occupa di lavoro – casa – famiglia tre pilastri sui quali si fonda la permanenza degli stessi cristiani in Terra Santa. E’ di questi che parla poi Fr. Raed Absusahlia, dei Cristiani della TerraSanta, di come sia importante incoraggiarli a rimanere qui; emigrano e partono a causa dell’instabilità politica motivo dell’attuale instabilità economica: partono perché vogliono una vita normale, lavoro e libertà; a Ramallah prima del 1948 si contavano 90.500 abitanti di cui l’80% cristiani, adesso i cristiani sono circa 24.000 unità. A Gerusalemme prima del 1948 erano 25.000 adesso se ne contano 12.000. I cristiani nella Terra Santa sono in tutto 50.000: l’1,4% dell’intera popolazione. Ricorda come la responsabilità della presenza dei cristiani in Terra Santa è di tutti i cristiani: Gerusalemme è patrimonio di tutto il mondo tutti i cristiani si devono sentire cittadini di Gerusalemme e a tal proposito cita un versetto del Salmo 87. Fr. Raed chiede a questo punto solidarietà, ma non economica: sarebbe bello che una o più parrocchie della Diocesi ne adottassero una della Terra Santa così da poterla visitare in un eventuale pellegrinaggio. Questo gesto darebbe forza a questi cristiani che si sentirebbero appoggiati, sostenuti e non soli in questa Terra nella quale si trovano a vivere all’ombra della Croce. Chiede allora di portare a tutti questo messaggio: “Venite pellegrini, non lasciateci soli: venite a trovarci, specialmente tutta la comunità cristiana sia solidale con i Cristiani della Terra Santa”. Raed parla dell’iniziativa presa di mettere lampade accese in 100.000 chiese sparse nel mondo che si accendono insieme chiedendo al Signore pace per questo luogo: fino ad ora sono arrivati a donare la lampada simbolo di questo a 80.000 chiese e Raed ci saluta proprio donando al nostro vecscovo una di queste lampade e augurando una collaborazione con la nostra Diocesi.                                           
Il 1 maggio c’è stato l’incontro con il patriarca Fouad Twal che ha ribadito la difficile situazione in cui si trovano i cristiani in Terra Santa. L’ instabilità politica e la divisione anche geografica che esiste tra Israeliani e Palestinesi crea tensioni quotidiane che non si riescono a fronteggiare. Gerusalemme in particolare si sta spopolando di cristiani a causa anche della legislazione israeliana che impedisce la libera circolazione all’interno del territorio minando la comunione tra gli stessi abitanti.   Molte speranze si ripongono sull’imminente visita di Papa Francesco apprezzato da tutti i capi religiosi.
Angela Boccali