Lo ha detto il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in occasione della consegna della lettera pasorale

“LA FORZA DELLE RELAZIONI PER RICOMINCIARE A EVANGELIZZARE”

Matteo Renga, Osvaldo Pompili e Flavio Cardinali ordinati diaconi dal vescovo Sorrentino

ASSISI – “C’è bisogno di una Chiesa che reimpari la logica delle origini quando l’amore diventò concretezza di relazioni”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, domenica 13 settembre alla celebrazione eucaristica nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, durante la quale sono stati ordinati diaconi: Matteo Renga, Osvaldo Pompili e Flavio Cardinali e consegnata la lettera pastorale.

Il vescovo ha poi illustrato i punti salienti della lettera pastorale “Al di sopra di tutto, l’amore” che ha aperto ufficialmente il triennio dedicato alla carità. “Guarire l’amore”, “Tessere relazioni”, “Carità politica”, saranno i temi che verranno affrontati rispettivamente il primo, secondo e terzo anno.

“Nella via che vi suggerisco in questo triennio – ha detto –, al primo anno ho messo, non a caso, la guarigione del cuore, la guarigione del nostro amore, per noi stessi, perché facciamo fatica anche ad amarci sul serio. Per amarci sul serio dobbiamo sentirci amati, sentire che la vita è tutta un dono. Nella misura in cui nasce il grazie, nella misura in cui la nostra vita diventa Eucarestia allora diventiamo capaci di amare. Il comandamento dell’amore nasce dall’esperienza dell’amore, nasce dal Dio amore”.

Rivolgendosi ai futuri diaconi ha detto “Cari Matteo, Osvaldo e Flavio che state per ricevere questo grande dono tra tutti gli altri doni della vostra vita. Un dono che concentra in maniera sacramentale quello che è vero per tutti noi, quello che già finora avete vissuto, ma che da oggi dovete vivere in maniera ancora più forte, evidente e coinvolgente. Nel secondo anno del triennio della carità – ha aggiunto il vescovo - affronteremo il tema delle relazioni dentro la famiglia, nella famiglia spirituale, nella società. Voi cari diaconi siete fatti per questo, per esprimere in maniera concentrata, sacramentale ciò che tocca a tutti noi. Avete un dono grande lo ricevete oggi, qui sotto lo sguardo di Maria, alla Porziuncola; lo ricevete con l’incoraggiamento di Francesco. Imparate a cantare il suo Cantico. Cominciate anche voi le vostre giornate lodando il Signore e cantando il suo amore. Verrà poi dal profondo del cuore il bisogno di rendere questo amore concreto e premuroso ”.

Dopo l’omelia sono seguite le interrogazioni e la promessa di obbedienza, l’imposizione delle mani da parte del vescovo sul capo degli eletti e la preghiera di ordinazione. Sono seguiti i riti esplicativi con la vestizione degli abiti diaconali, la consegna del libro dei Vangeli e l’abbraccio di pace tra il vescovo e ciascun ordinato.