MONSIGNOR SORRENTINO: “IL CORONAVIRUS CI OBBLIGA A PRENDERE COSCIENZA DELLE NOSTRE FRAGILITA’: RIPARTIAMO DA QUI PER COSTRUIRE UN MONDO PIU’ SOLIDALE” – GUARDA LA FOTOGALLERY

ASSISI - "Francesco prese sul serio la tua croce. La riconsegna a noi, all’Italia intera di cui è patrono, come principio di salvezza e segreto di civiltà. Il coronavirus – che ti imploriamo di aiutarci a sconfiggere – ci sta facendo da severo maestro. Ci costringe a vergognarci dei nostri deliri di onnipotenza e ci obbliga a riprendere coscienza della nostra fragilità. Sarà capace di far diventare questa devozione di popolo anche conversione di popolo?". E' questo uno dei passaggi più importanti della riflessione del vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino,  pronunciata nel pomeriggio di venerdì 10 aprile nella cattedrale di San Rufino dopo l’azione  liturgica, davanti all’icona di Cristo morto della scavigliazione. Queste parole vengono pronunciate  solitamente ogni anno a San Francesco quando la processione dell’Addolorata giunge in Basilica a riprendere il Gesù morto. "Era programmata il mese scorso ad Assisi - aggiunge ancora monsignor Sorrentino - una riflessione corale di migliaia di giovani con papa Francesco sul rinnovamento dell’economia. Tutto rinviato. Il coronavirus è entrato con forza nella trama stessa di questo evento, ricordandoci quanto il mondo sia connesso nel bene e nel male, quanto il sistema economico sia ingiusto e vulnerabile insieme, quanto la fragilità debba costituire il punto di partenza per un diverso assetto della società globale all’insegna della solidarietà e della pace".

In allegato il testo integrale della riflessione del vescovo monsignor Domenico Sorrentino