UN PROGETTO DI VALORIZZAZIONE NEL SEGNO DI MATTEO DA GUALDO

ASSISI - Un progetto che unisce i territori di Assisi e Gualdo, ma non solo: è quello incentrato su Matteo da Gualdo, ideato dall’autore gualdese Matteo Bebi e raccontato anche nel saggio “Macteus Pinsit – sulle orme di Matteo da Gualdo” presentato sabato 22 ottobre al museo diocesano e cripta di San Rufino di Assisi.

L’autore, già impegnato a lavorare sulla figura di Matteo da Gualdo attraverso il suo precedente racconto “Di luce e d’ombra – Matteo da Gualdo, l’uomo dietro il genio”, ha da pochi mesi ideato un progetto intermuseale che coinvolgerà tutti i luoghi toccati dall’artista quattrocentesco, nonché il territorio di Assisi e quindi il trittico del museo assisano, da poco restaurato con il sostegno della Fondazione Perugia. L’intento ultimo infatti non è solo quello della riscoperta storica, della fruizione didattica e della potenzialità turistica, ma anche quello di una più forte riscoperta del legame umano che attrae le città del Cuore d’Italia l’un l’altra, da sempre e per sempre”.

Il volume Macteus Pinsit racconta i luoghi dell’artista con tanto di mappe, le opere, la vita, i personaggi, più o meno noti, che si avvicendano nell’Umbria a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, ma anche i risultati di nuove ricerche e scoperte tutte inedite. Il libro, pur essendo un lavoro saggistico, si sviluppa talvolta come fosse un racconto, fagocitando il lettore nelle trame oscure di quei lontani tempi, ma anche nelle spire delle pennellate dell’artista.