Coro unanime sulla necessità di condividere un percorso comune per la pace dai vari esponenti religiosi riuniti al Sacro Convento per lo Spirito di Assisi

UNITI MANTENENDO LE DIFFERENZE

Monsignor Sorrentino: “Per essere uniti bisogna conoscerci e accoglierci”

ASSISI – “L’unità è fatta di accoglienza, relazioni, stima e conoscenza reciproche. Se noi cristiani e noi credenti siamo capaci di unità anche all’interno delle nostre differenze, il mondo ne avrà un grande vantaggio”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, durante i saluti iniziali al convegno, dal titolo “La ricerca dell’unità nelle religioni”, tenutosi nella mattinata di venerdì 27 ottobre nel Salone Papale del Sacro Convento, nell’ambito delle iniziative organizzate per il 31esimo anniversario dello Spirito di Assisi. Una ricorrenza che come ha spiegato don Tonio Dell’Olio, responsabile della Commissione dello Spirito di Assisi, “deve diventare uno stile delle nostre comunità di fede. Siamo orfani di una teologia della pace – ha anche precisato Dell’Olio – . Spesso la nostra riflessione teologica sul dono della pace è stata confinata nella condotta e riflessione sulla guerra giusta e sulla legittima difesa piuttosto che sulla pace giusta. Dobbiamo impegnarci e imparare a superare i conflitti in maniera non violenta”. “La Bibbia non insegna che vi è un solo Dio, il mio, mentre quelli degli altri sono falsi – ha detto Marco Cassuto Morselli, dell’associazione Amicizia ebraico-cristiana di Roma -. L’unione non è la cancellazione delle differenze. Nessun essere umano è separato da coloro che lo hanno preceduto, lo seguiranno e lo accompagnano”.
Parlando dei percorsi di unificazione che interessano l’umanità intera e del tema delle emigrazioni che rende evidente come il mondo non ha più confini, Annarita Caponera docente all’Istituto Teologico di Assisi, ha affermato che “il mondo si sta unendo a prescindere dalla Chiesa che rimane divisa. La nostra storia – ha aggiunto – è segnata dallo scisma d’Oriente e dalla riforma protestante del 1517. E queste sono divisioni che in Oriente ed Occidente permangono ancora! In tempi a noi più vicini – ha poi precisato –  l’ecumenismo ha messo a fuoco il dialogo e la sinodalità, l’unità nella diversità e la diversità riconciliata in un impegno che ha fatto del vangelo di un Dio-amore la chiave di lettura in vista dell’unità. Il tema dell’unità  – ha aggiunto – è sempre presente nel dialogo ecumenico tra le confessioni cristiane”. La Caponera ha anche illustrato gli aspetti principali del lavoro svolto da “Fede e Costituzione” che costituisce la commissione dottrinale del Consiglio ecumenico delle Chiese. Sono seguite infine le approfondite relazioni di Mustafa Cenap Aydin, direttore dell’Istituto Tevere e di Gianfranco Bonola, docente dell’Università Roma Tre, che si sono soffermati rispettivamente sui temi “L’Islam e l’unità” e “La ricerca dell’unità nel Buddismo Zen (Scuola Rinzai)”. Un altro suggestivo momento si è avuto nel pomeriggio, per veicolare la pace attraverso  l’arte e la musica, con l’esibizione nel sagrato della Chiesa Nuova delle danzatrici dell’Ashram di Altare – SV e con il concerto di musica antica Ensamble Anonima Frottolisti.
Sabato 28 ottobre si terrà, a partire dalle 9,30 nella sala stampa del Sacro convento, un seminario proposto dal Comitato per una Civiltà dell’Amore su un progetto per la pacificazione dell’area coreana.