CASA CHIARA, VENTI ANNI DI STORIA

BASTIA UMBRA – Venti anni di iniziative, attività, accoglienza anziani e presenza sul territorio di Casa Chiara. L’associazione, nata nel 1995 all’ombra del campanile della chiesa di San Michele Arcangelo dove ha sede la struttura che anni fa è stata donata dalla signora Chiara Petrini alla parrocchia nella persona del parroco don Francesco Fongo, quale legale rappresentante, ha  festeggiato quest’anno un compleanno importante. Bisognava destinare quei locali al servizio degli anziani e questo è stato fatto da don Francesco Santini, che per primo “inventò” l’associazione Casa Chiara, dopo aver vagliato le complesse leggi che impedivano di realizzare un centro residenziale. Il notaio Mario Briganti nel 1995 formalizzò questa associazione alla presenza di ventisei soci fondatori e avvenne così l’approvazione dello statuto; la Giunta regionale nel 1997 ne ha decretato l’iscrizione nel registro delle associazioni di volontariato. La fase successiva alla costituzione fu la scelta di un consiglio direttivo che nominò Luciano Santoni presidente, fece compilare un regolamento e ne seguì l’iscrizione di circa centocinquanta soci. Iniziarono subito le attività socio culturali con gite a santuari, abbazie, musei, riprendendo anche l’antica usanza della distribuzione dell’acqua profumata di san Giovanni. Vennero chiamati oratori specializzati in argomenti dottrinali, medici e sociali, tra i quali il professore Picchiarelli e monsignor Oscar Battaglia -teologo e biblista. Per la festa di santa Chiara si iniziò a ricordare con una messa, sia la benefattrice Chiara Petrini Mancinelli (da cui il nome del centro), che tutti i soci e loro familiari scomparsi nell’anno. Poi avvenne l’allargamento dell’orizzonte con il gemellaggio con il circolo Verdès terza età di Coredo, nel Trentino. Per stare vicini ai soci anziani confinati nelle proprie dimore per motivi di salute, iniziarono le visite da parte di volontari, cosa molto gradita da coloro che raramente incontravano persone diverse dai familiari che li accudivano. A giugno del ’97, dopo alcuni lavori di modifica, venne inaugurata una sala polivalente, intitolata ai genitori della donatrice Angelo e Ermelinda Petrini, con il taglio del nastro da parte della sorella della benefattrice, presente il sindaco, l’assessore Clara Silvestri e don Francesco Santini, il tutto allietato dal gruppo Musici di Assisi. Su sollecitazione di don Francesco Fongo e don Franco Santini iniziano le vacanze estive nelle Dolomiti, appoggiandosi alla Cooperativa 13 maggio di Civitanova Marche, gestita da un sacerdote, che offre condizioni agevolate per i gruppi e le famiglie. Con la presidenza di Giuseppina Fiorucci Castellani venne istituita la festa degli anniversari di matrimonio, seguita dall’udienza Papale in Vaticano. Inoltre, la componente di quello stesso direttivo, Lucilla Mancini, dopo alcune improvvisazioni teatrali nelle vacanze dei soci in montagna, ebbe il benestare per costituire un gruppo di attori in erba e rappresentare una sua prima commedia, che si svolse presso il centro della comunità (prefabbricato). Visto il successo dello spettacolo, intitolato “La Fija da marità”, con la presenza di non meno di quattrocento persone, l’autrice venne stimolata a inventare altre commedie dialettali e ne scrisse sette, tutte andate in scena, con il clou al teatro Esperia, rappresentando ”Cara Maddalena”, uno spettacolo con grande scenografia a somiglianza della sala della Consulta del municipio, realizzata da Marcello Monacchia, in collaborazione con Antonello Coletti e a cui parteciparono, come sempre, attori ben conosciuti che attirarono l’attenzione e provocarono tanta ilarità, con la regia di Fulvio Foglia – ormai ben collaudato nel ruolo. Ogni pomeriggio la sede dell’associazione viene frequentata da soci prevalentemente della terza età che si ritrovano per giocare a carte senza scopo di lucro, ma i vari direttivi che si susseguono, cambiando ogni due anni per statuto, organizzano conferenze, festa dei nonni, poesia e musica e anche pittura, incontri con i medici sulle problematiche particolari a cui vanno incontro gli anziani: infatti hanno tenuto conferenze a Casa Chiara il professore Senin, le dottoresse Susta, Cimino, Arnone, Brozzi, i dottori Abbati, Balducci, Grilli, Filipponi, Porcellati, Donti, Buresta. Purtroppo l’evento sismico del 26 settembre 1997 costrinse tutti a sgomberare e sarà la parrocchia a ospitare per un bel po’ di tempo i soci e le attività: la saletta, con ingresso da “l’Archetto”, recentemente restaurata, eviterà di allontanarsi troppo e attendere il lungo iter del consolidamento e della trasformazione del palazzo, che sarà tutto della parrocchia a seguito dell’acquisto del secondo piano e dell’ampia soffitta trasformabile in mansarda. Bisogna attendete il 2003, quando il giorno di san Francesco viene inaugurato tutto il palazzo, consolidato e trasformato: taglierà il nastro il vicario diocesano monsignor Orlando Gori, alla presenza del sindaco Lazzaro Bogliari, del parroco don Francesco Fongo e del presidente dell’associazione Giorgio Giulietti. Quest’ultimo ha profuso tante energie con innumerevoli iniziative, che non è possibile elencare e dirigerà per ben tre mandati il consiglio direttivo, alle cui riunioni sarà tanto assiduo il parroco don Francesco Fongo. Qualcosa anche per la gola è stato inventato, infatti nel 2005 nacque “il Dolce di Casa Chiara” con un  simpatico pomeriggio in giardino. Fu indetta una gara tra le socie, che dovevano sottoporre ad una giuria di esperte (nell’assaggio) il loro prodotto; e così fu proprio piacevole vedere una fila di signore “giurate”, dietro ad un lungo tavolo, che assaggiavano…assaggiavano, fino a dare un voto al migliore. Fu la crostata della signora Giulia Grandolini a vincere e da allora la sua ricetta viene chiamata “il Dolce di Casa Chiara”, che ad ogni festa di san Giovanni viene offerto ai soci in giardino. Quello stesso anno il direttivo deliberò di istituire un corso di ricamo, sempre frequentato con successo, che ogni anno termina con una bella mostra e chi lo ha frequentato è diventata veramente un’artista, sempre sotto la guida di Lidia Meschini. Nel mese di novembre viene organizzata la festa dei nonni presso il cinema Esperia e viene invitato don Felice Riva, dell’associazione Exodus di don Mazzi e grande allegria  daranno i ragazzi delle scuole elementari di tutti i  plessi, sotto la direzione della professoressa Mondellini. Per vari anni si rinnoverà questa bella festa, coinvolgendo anche fantasisti e prestigiatori venuti da fuori. Ma, tanto per non annoiare chi legge, voglio sintetizzare sulle attività svolte, specie nei primi anni, con l’entusiasmo della partenza: incontro con Frate Indovino (padre Mariangelo da Cerqueto; saluto alla primavera e grandi miti dell’antichità, presentati dalla professoressa Antonietta Tomarelli; festa del compleanno di Casa Chiara, con musica in giardino; recita dei bambini della scuola materna di Cipresso con “Il Circo Zum” e i bambini del mese mariano del centro storico, con “Les Jeux sont fait”; “Girotondo dei Giochi” con il gruppo scouts; musica in giardino con Guido Corazzi; “festa di fine estate”; “festa di san Martino: castagne e vino”; ”festa della solidarietà con i giovani” con  santa messa e giochi al centro san Michele, dove ha suonato la fisarmonica il socio Nello Micheletti, poi “scambio degli auguri per le festività” e “cenone di fine anno” con musica e danze. Personalmente, pur essendomi iscritto nello stesso anno della fondazione, ho partecipato al direttivo vario tempo dopo, per più volte: prima con la presidente Adelaide Susta che veniva sempre di corsa, piena di entusiasmo e di idee e me le trasmetteva  per “spanderle”; ma la sua presidenza rimane molto legata al corso di cucina, organizzata con successo insieme al suo caro Mimmo. Quando ero il vice di Giorgio Giulietti e c’era segretaria Assunta Sbraletta, prima e M.Paola Braconi poi, lui era solito “andare in avanscoperta”, vale a dire che prima di scegliere il luogo di una gita  voleva vedere da vicino e partivamo insieme con la sua macchina. Alla gita in navigazione sulle foci del Po non riuscimmo a vedere il posto prima, perché era ovvio: il Po era lì, ma fu una bellissima  gita, con lunga navigazione e anche con il pranzo sul battello. Fin qui abbiamo avuto come presidenti: Luciano Santoni per un mandato intero e il secondo per metà, sostituito da Giuseppina Fiorucci, che verrà poi rieletta per altri due anni; Giorgio Giulietti che ha diretto per ben tre mandati; poi è seguita Lucilla Mancini per due mandati ed attualmente dirige il Consiglio Fiorella Gorietti.  A proposito del lavoro svolto da Lucilla, (una signora che frequento da vicino da vari decenni), senza timore di partigianeria debbo sottolineare che la sua dedizione e il suo attaccamento a Casa Chiara l’hanno vista sempre in prima linea, anche quando non era alla presidenza, tanto che oltre a inventarsi le commedie, è stata sempre in mezzo alle iniziative, anche con notti insonni davanti al computer a scrivere i commenti alle poesie, a redigere elenchi, a preparare locandine e diffondere le notizie a tutti i soci; inoltre è stata sempre disponibile a collaborare con i successori del direttivo unitamente a Nando Pettinelli e al proprio fratello Aniceto. In questa lunga carrellata, dove sicuramente ci sarà qualcosa di non citato, nomi dimenticati, o forse anche inesattezze, bisogna terminare con Fiorella, una presidente che ha faticato e sudato per continuare l’opera, solo per il fatto che è la più giovane, sia di età che di associazione. Le iniziative svolte sono state: la conferenza sul processo educativo della professoressa Giulia Cimino; la proiezione di spettacolari immagini sulla nascita del pianeta, del professore Paolo Cingolani; le gite a Venezia, a Napoli per due volte, a Loreto e a Loppiano dai Focolarini; la presentazione del libro di poesie “Germogli” del professore Vittorio Cimino; le ferie in montagna ad Andalo e Auronzo di Cadore; gare di briscole e di bocce; una cena sociale; la castagnata; festa di San Valentino e la più recente conferenza sull’Enciclica di papa Francesco, tenuta dalla dottoressa Stefania Proietti. Per chiudere, va detto che la vita dell’associazione Casa Chiara è merito di tutti quei soci che veramente hanno collaborato, dando il proprio tempo, senza mai pretendere, ma cercando l’unione e il bene comune.
 
Rino Casula