REGGIO CALABRIA – Dal 27 al 30 agosto si è svolto presso il seminario arcivescovile di Reggio Calabria il campo per seminaristi promosso dall’Azione cattolica italiana. Eravamo circa 60 seminaristi provenienti da tutta Italia che si sono ritrovati per riflettere sul tema “L’Ac e la gioia del Vangelo. La formazione al presbiterato al tempo di papa Francesco”. Il rettore del seminario, don Salvatore Santoro, chiamato amichevolmente da tutti don Sasà, ci ha introdotti nel tema con una bella e coinvolgente relazione sull’identità del seminario, e quindi dei seminaristi e futuri preti, dopo l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di papa Francesco. Quello che è emerso è che la forza della nostra chiamata al sacerdozio si misura con il “termometro” della gioia nel lasciarsi attraversare dalla buona notizia di Gesù e dalla buona notizia che è Gesù. Don Sasà ci ha spesso ricordato la necessità di non essere freddi burocrati del sacro ma di essere preti “felici e normali” che sprizzano gioia dagli occhi anche quando questi stessi occhi possono essere stanchi o coperti da qualche lacrima. Allora l’Evangelii Guadium del seminarista (e di ogni prete) coincide con la gioia di seguire Gesù, di parlare di Lui, di annunciare la sua misericordia, di dare la vita per Colui che ha dato la sua stessa vita per noi, di chi sa esultare nello Spirito rimanendo con i piedi ben piantati a terra, di chi si lascia mettere in crisi dai “doveri del grembiule” più che da quelli della stola, di chi sa uscire dal proprio ovile limitato e chiuso per raggiungere l’ovile del mondo.
Il convegno è poi proseguito con gli interventi del presidente nazionale di Azione cattolica che ci ha ricordato gli elementi più importanti che fondano l’associazione: la corresponsabilità tra laici e tra sacerdoti e laici, la dimensione parrocchiale e diocesana e la formazione ad una fede consapevole e incarnata nella particolare realtà in cui si trova ad operare e coinvolgendo varie generazioni di persone, dai bambini fino ai più grandi. Abbiamo potuto anche conoscere vari membri di AC che lavorano sia a livello nazionale che a livello diocesano o parrocchiale e che hanno condiviso con noi la loro esperienza.
Quattro giorni veramente intensi che ci sono serviti a conoscere meglio la realtà di Azione cattolica, tramite la vita delle persone che fin da bambine hanno vissuto questa esperienza, e di confrontarci anche con i seminaristi delle altre diocesi italiane che come noi stanno camminando verso il sacerdozio.
Alessandro Picchiarelli