Omelia del Vescovo Sorrentino Messa di ringraziamento Canonizzazione Carlo Acutis – Santuario della Spogliazione dell’8 settembre 2025

08-09-2025

Il grazie per la canonizzazione di Carlo cade quest`oggi nella festa della nascita di Maria.

La Parola appena proclamata ci ha presentato la Madre di Dio, fin dalle sue radici nell’antico popolo di Israele, in rapporto a Gesù. Gesú è tutto per Maria. Nel piano di Dio, ella nasce per lui.  Vive per lui. La sua missione materna nei nostri confronti viene da Gesù. Fu il grande dono che egli ci fece fin da Nazaret, quando invitò Giuseppe a non temere di prenderla come sposa. E’ il dono che ha fatto a tutti noi dal Golgota. Lì, duemila anni fa, senza saperlo, eravamo tutti ai suoi piedi in attesa che il suo sangue lavasse le nostre colpe e risanasse la nostra umanità malata. Il suo ultimo dono, la medicina che tutto rinnova, fu il dono del suo Spirito. Ma il penultimo, quasi a prepararlo, fu il dono di sua Madre. Al discepolo prediletto, Giovanni, e con lui a tutti noi, disse: Ecco tua Madre. E a lei: Madre, ecco tuo figlio.

Non era soltanto un affidamento, era una fusione. Dall`alto della croce Gesù ci attraeva tutti a sé. Quelle braccia inchiodate si facevano abbraccio. Ognuno di noi era calamitato nella sua vita, nel suo Paradiso, proprio come il buon ladrone: Oggi sarai con me in Paradiso. Sulla croce avviene questo sposalizio pieno tra il Dio che si è spogliato per amore della sua gloria e la nostra umanità che dal peccato è stata spogliata della sua dignità. Per quanti si aprono a questo dono, tutto rinasce. Noi diventiamo figli nel Figlio Gesù. Gesù ci consegna il suo Padre celeste, il suo Abbà, e come poteva, a questo punto, non consegnarci anche la sua mamma, la Vergine Santa?

Da allora, in ogni eucaristia, anche Maria è al nostro fianco. Non è eucaristia senza Maria.

Carlo lo aveva capito. Maria e l`eucaristia erano per lui un unico amore, inscindibile. Vedeva Gesù con gli occhi di Maria, e amava Maria con il cuore di Gesù. Un dettaglio indovinato della statua che lo scultore canadese Timothy Schmalz ha realizzato per questo Santuario, collocata specularmente a quella di San Francesco nell`ingresso del vescovado, ben interpreta questo aspetto della sua spiritualità. Volendo ritrarlo con i tipici occhiali al collo con i quali appare in qualche foto, ha posto in ciascuna delle due lenti il volto di Maria. Se Gesù eucaristia poggia sul suo cuore, gli occhi con cui lo guarda, sono quelli di Maria.

Così questo giovane “millennial” ci dice in poche battute, scultoree, qual è stato il segreto della sua vita, e quale dev`essere il segreto della nostra. La Trinità, l`eucaristia, Maria. Ecco la compagnia spirituale che costituisce il nostro paradiso già su questa terra, e prepara quello del cielo. Il resto non è escluso. Anzi, Carlo lo ha vissuto pienamente e respirato a pieni polmoni. Nulla Dio ci richiede indietro di ciò che egli stesso ci ha dato.   Non è un caso – anzi è disegno di Dio – che da Londra che gli diede i natali egli sia poi cresciuto e si sia formato a Milano, per mettersi poi qui alla scuola dei nostri Santi, e da qui “schizzare” come una meteora su tutti i paesi e continenti, ormai con la velocità del cielo. Si è messo sulle orme dei nostri grandi santi non per ripeterne le fisionomie, giacché, come egli amava sottolineare, Dio ci vuole originali, non fotocopie, anche nella santità. Tutti chiamati ad esser santi, ma ciascuno per la sua via. E la via che a lui è stata tracciata, è estremamente semplice e lineare. La possono seguir tutti. È la via dell`accoglienza di tutti i doni di Dio. Niente di bello, di veramente bello, che ci sia nel mondo, ci è precluso. Lo stesso Santo di Assisi in questo anno del Cantico di frate sole ce lo ricorda. Non ti fermare, nel cantico, a frate sole e sora luna, a frate vento e sora acqua, continua il Cantico portandone la melodia su tutte le realtà della vita. Vivi la vita per intero. Non ne sciupare nessuna stilla. Se ami i colori, dipingi. Se ti piace la musica, canta. Se sei bravo nello sport, prova ad essere un campione. Se hai talenti di intelligenza, non ti accontentare di passar l`esame. Se smanetti bene in internet, non aver paura di impadronirti anche di questo strumento. Tutto è di Dio e tutto viene da Dio.

Ma se vuoi che tutto questo sia vita, per te, e non una gioia effimera, togli da ognuna di queste realtà tutto il brutto che vi si deposita a causa dell`egoismo, della avidità, dell`orgoglio, della cattiveria, della violenza. Togli il peccato, insomma, come si recide un tumore maligno dalla carne viva, e tutte queste cose saranno davvero belle non per un momento, ma per sempre, perché una volta godute, si trasformeranno in amore, diventeranno un dono e una preghiera. Abbi il coraggio di dire, nelle piccole e nelle grandi cose, “non io ma Dio”, e tutte le cose non svaniranno, ma si riempiranno di infinito.

Ieri a piazza San Pietro, insieme con Pier Giorgio Frassati, Carlo si elevava nel firmamento della Chiesa e della società come una stella. C’è una diffusa tendenza, nella nostra società dell’immagine, una tendenza che forse è visibile soprattutto nei giovani, a cercare una ‘star’ con cui identificarci. Sarà quel cantante, quell`attore, quel campione, quella personalità. Proviamo se non a ribaltare, almeno ad integrare, la nostra volta stellare. Cominciamo a fissare le `star’ che   non tramontano. Le stelle accese da Dio nel nostro firmamento, i santi.

Carlo è stato voluto così, come una stella di intensa luce, ma di forma semplice. È stato messo accanto a Francesco e Chiara, perché ciascuno, levando gli occhi al cielo, potesse trovare in questo trio quello di cui ha bisogno.  Francesco, sa, è un gigante. Di lui si è scritto tanto, e difficilmente si potrà esaurire quanto è possibile dire di lui. I migliori storici e i migliori artisti si sono cimentati su di lui, e la gara non è ancora finita. Su troppe dimensioni dell`esistenza egli ha qualcosa da dire. Carlo è stato posto accanto a lui come un messaggio semplice e puntuale, comprensibile in tutte le lingue e in tutte le latitudini. Forse anche per questo è diventato subito una ˜star” mondiale. Ma occorre stare attenti ai moti del suo sguardo, che ti trascinano subito verso Gesù. Jesus Christ super star. È solo Gesù ’la luce del mondo, la stella che non tramonta. Francesco e Carlo lo dicono insieme. Bisogna che l’immagine programma che accoglie i pellegrini all’ingresso di questo santuario non sfugga. C’è Francesco, c’è Carlo, ma sono ai lati. Mani, sguardo, cuore, sono interamente per Gesù. Lavorano per lui. Sono gli operai del suo cantiere. E ambedue producono e irradiano gioia.  Guarda Carlo: appena lo fissi, ti dice subito che cristianesimo è gioia. È gioia perché Gesù è gioia, perché il vangelo è gioia, perché l’eucaristia gioia, e, altro che autostrada, ti sbalza in cielo in un momento, più dei mille paradisi artificiali delle effimere e velenose droghe di questa terra. Prendi il rosario dalle mani di Carlo, sgranalo come un `ti voglio bene” senza fine rivolto a Gesù con il cuore di Maria, e sentirai che il cuore si dilata.. Sorridi come Carlo a un fratello povero ogni volta che lo incontri, anzi, vallo a cercare, e quel po’ di sostegno che gli dai sarà un   investimento per la banca del cielo.

Ringraziamo con Maria, in questa memoria liturgica della sua nascita, per la canonizzazione di Carlo. Ringraziamo con le sue parole: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore”.  Davvero il Signore ha fatto cose grandi, in Maria. Ha fatto grandi cose in Francesco. Ha fatto grandi cose in Carlo. Ciascuno di noi, guardando alla sua vita, forse potrà trovare grandi cose per cui ringraziare anche nella propria vita.  Prendiamo coscienza del male che c’è per rigettarlo. Ma non dimentichiamo di ringraziare per tutti i doni di Dio. Credo che il messaggio ultimo che questo Santo, San Carlo Acutis, ci lascia, e che per noi è tanto bello quanto impegnativo: d’ora in poi non abbiamo più scuse. Se ce l`ha fatta Carlo, ce la possiamo fare anche noi. Tutti santi con lui. E se proprio facessimo fatica, insieme con Gesù e Maria, un bell`aiutino ce lo darà anche lui dal cielo.