Ne ha parlato il nunzio apostolico Petar Rajic alla Scuola socio politica Toniolo

LA DIPLOMAZIA DELLA SANTA SEDE IN AZIONE PER FERMARE LE GUERRE

ASSISI – “La diplomazia della Santa Sede nel suo ruolo internazionale è multiforme: offrire voce morale nel mondo delle relazioni internazionali, ricordare al mondo l’esistenza di valori trascendenti, difendere i pilastri su cui si regge la società come la famiglia. Su queste questioni la Santa Sede non parla solo per alcuni, ma per tutta l’umanità”.

Lo ha detto monsignor Petar Rajic, nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino, nel suo intervento, sul tema “Il ruolo della diplomazia al servizio della pace”, nel corso della lezione della scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo” che si è tenuta mercoledì 26 marzo all’Istituto Serafico di Assisi.

Nel presentare alcuni aspetti riguardanti la diplomazia della Santa Sede Monsignor Rajic ha spiegato che “il ruolo primario della Santa Sede, in quanto sede del Vescovo di Roma successore di Pietro, è quello di promuovere la comunione all’interno della Chiesa tra il Papa e i successori degli apostoli, i vescovi, in ogni parte del mondo. La Santa Sede in comunione con i vescovi locali cerca di promuovere le relazioni tra la Chiesa e lo Stato senza dimenticare le relazioni con altri gruppi religiosi che sono presenti in un determinato Paese”. Ha poi sottolineato quali sono gli obiettivi della diplomazia papale, nell’esercizio della sua attività diplomatica in conformità con il diritto internazionale e la prassi consolidata. “La Santa Sede - ha detto il Nunzio - differisce dagli Stati in quanto non ha particolari obiettivi commerciali, militari o politici da difendere o perseguire. La sua attività diplomatica segue la missione universale del Papa che è essenzialmente una missione spirituale, al servizio del Vangelo. La Santa Sede esercita una diplomazia che non dipende dalla forza militare, politica, economica, ma dalla capacità di persuadere. La diplomazia della Santa Sede ha degli obiettivi che derivano dalla sua missione che principalmente è spirituale”.

Parlando dei conflitti in corso in tante parti del mondo, il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha affermato che “la guerra è una sconfitta per tutti. Siamo qui per sentire che non c’è altra strada che quella di lasciare la via delle armi. Ogni giorno vediamo i tentativi che la diplomazia e la politica fanno per cercare di arginare le guerre. La Chiesa è da sempre in primo piano su questo versante anche attraverso i suoi nunzi sparsi nel mondo”.