ASSISI – Dopo la preghiera introduttiva la seconda giornata dell’assemblea diocesana di Assisi che si è svolta venerdì 5 settembre sempre alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli si è aperta con la parola del vescovo monsignor Domenico Sorrentino per la presentazione delle nuove linee pastorali 2014-2015 in vista del Sinodo. Di fronte alle sfide della crisi dei valori, della famiglia e della solidarietà il presule ha evidenziato l’esigenza di camminare insieme per vivere la sfida più bella e avvincente: vincere il campionato di Dio nella logica dell’unione, nello stile di squadra, con lo sguardo contemplativo di chi si pone con la Parola di fronte a Gesù e si lascia illuminare dallo Spirito e dall’Eucaristia. Poi la tavola rotonda sul Sinodo per affrontare aspetti critici della liturgia, della caritas, della catechesi e della pastorale santuariale attraverso un dibattito aperto con don Antonio Borgo, padre De Lazzari, segretario del Sinodo, padre Vittorio Viola e don Giovanni Raia, moderatrice Marina Rosati. A seguire, la relazione di monsignor Nazareno Marconi, attuale vescovo di Macerata su: “Il sinodo della speranza: il messaggio dell’Apocalisse”. Se è vero che l’Apocalisse ci dona i criteri di lettura della realtà, riconoscendo in essa con occhi contemplativi i segni della presenza e dell’azione di Dio nella storia con lo sguardo al futuro e la certezza della fede di un Dio presente nella storia; se è vero che l’Apocalisse suggerisce i criteri di lettura della nostra storia e capovolge il nostro modo di vedere la storia che non è in mano ai più forti, ma costruita dagli ultimi, dagli scarti, dai martiri, che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello; se l’Apocalisse chiama alla conversione nella consapevolezza dei propri peccati e limiti, alla scoperta del 666 presente ora nella mia vita, allora l’esperienza sinodale alla luce del messaggio dell’Apocalisse, è un momento ecclesiale di ascolto, di lettura, di discernimento insieme, di camminare insieme senza farsi illusioni, ma nella speranza, nella coscienza di sapersi dentro la storia che è scritta da Dio dentro e fuori il rotolo, del quale solo Lui può aprire i sigilli, ma che ci da la certezza che siamo nelle sue mani. La speranza cristiana, infatti, non è l’ottimismo, ma saper leggere nella storia la presenza di Dio. Questa è la speranza sinodale di Assisi alla luce dell’Apocalisse: noi con Cristo in sintonia con la storia che Dio sta scrivendo ora ad Assisi, nonostante siamo scarti, noi con Cristo, nel mistero pasquale della sua morte e resurrezione, nella speranza che l’Apocalisse ci suggerisce, diventiamo tutti vincitori se in spirito di conversione, affrontiamo la realtà presente, senza paura delle logiche del mondo, perché consapevoli che siamo nelle mani di Dio. Il camminare insieme sinodale con una simbologia ancora dell’Apocalisse, come ha spiegato ancora monsignor Marconi, diventa così una cavalcata a quattro cavalli, tre rappresentano i mali: la violenza, l’ingiustizia, la malattia e la morte, contraddistinti dai colori forti, rosso, nero e verde, che benché di numero maggiore non prevarranno sul quarto cavallo, quello bianco, colore quasi invisibile ma che rappresenta l’energia potente nella storia della Resurrezione di Cristo. La due giorni si è conclusa con una visita e un conviviale al centro di prima accoglienza in occasione dei vent’anni dalla fondazione a testimonianza che la “Chiesa è gioiosa e missionaria”.
Suor Maria Rosaria Sorce