SPIRITO DI ASSISI, PREGHIERA PER IL POPOLO DEI ROHINGYA

ASSISI – “Troppi conflitti armati, crisi internazionali e violazioni dei diritti delle persone nel mondo ci lasciano sgomenti per il numero di vittime che mietono e per le sofferenze che procurano. Per ciascuno di loro chiedo di rivolgere un pensiero di preghiera e supplica a Dio”. Lo scrive il vescovo monsignor Domenico Sorrentino nell’invito alla preghiera lanciato in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese in ricordo dello storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II.

“Vi sono alcune situazioni drammatiche – prosegue il vescovo – che perdurano nel tempo senza fare notizia. Ci sono vittime a cui viene negata persino la possibilità di far conoscere la propria condizione. Sono sofferenze senza voce. Avviene così ad esempio per il popolo dei rohingya, minoranza musulmana del Myanmar, i cui diritti fondamentali sono negati e che sono sottoposti a privazioni d’ogni genere al punto da essere costretti a trovare rifugio nel vicino Bangladesh. Nella loro tragedia si registrano omicidi di massa e stupri. Le loro abitazioni vengono sistematicamente distrutte insieme ai loro luoghi di culto. Secondo le Nazioni unite, i rohingya sono tra le minoranze etniche più perseguitate al mondo. Sono ragioni sufficienti per presentare davanti a Dio la loro sofferenza e farci eco del loro grido di aiuto. Vi invito pertanto il prossimo 27 luglio – conclude il vescovo – a pregare per questo popolo senza trascurare le altre situazioni di conflitto. Ciascuno con la propria comunità di appartenenza e secondo la propria tradizione, voglia proseguire nell’impegno che tanti rappresentanti di religioni diverse assunsero in Assisi il 27 ottobre 1986”.

Come di consueto non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 luglio.

In allegato l’invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la relativa scheda