A PERUGIA L’INCONTRO DELL’AC

ASSISI – Una domenica di sole, un clima di famiglia, degli ospiti speciali! Questi gli ingredienti per una giornata che profuma di bellezza, una di quelle per le quali vale la pena alzarsi presto e godersi ogni minuto! L’occasione è l’incontro della Presidenza nazionale di Azione cattolica con le associazioni diocesane e parrocchiali dell’Umbria riunite, domenica 29 novembre, a Perugia alla sala del Dottorato, nel chiostro della Cattedrale. Questa giornata, che fa parte di un cammino di sedici incontri regionali che permetteranno di mettere a fuoco regione per regione, potenzialità, fragilità e peculiarità che caratterizzano l’Ac nei territori, è stata preparata da tempo e preceduta da momenti di riflessione e discernimento per poter raccontare al meglio le proprie esperienze riconoscendo luci e ombre. La presenza dei responsabili dei diversi settori e di alcuni assistenti nazionali, come ha sottolineato il presidente Matteo Truffelli è principalmente per “dirvi grazie per il servizio che fate all’Associazione, alla Chiesa e ai territori nei quali vivete e operate e per ascoltare il cammino che l’Azione cattolica in Umbria, nelle diocesi e nelle parrocchie sta facendo.”
La giornata è iniziata con la preghiera presieduta da monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, che ha accolto l’invito rivolto a tutti i pastori delle chiese umbre a condividere questo momento di confronto e di festa insieme. Durante la mattinata, dopo i saluti di rito fatti dal Delegato regionale Mauro Stella, della diocesi di Orvieto-Todi, si è sfogliato virtualmente il “Libro bianco” delle buone prassi che racconta la bella esperienza di Chiesa che viviamo in Ac, esperienza di gioia e gratuità. Ciascuno degli otto presidenti diocesani ha avuto l’opportunità di raccontare l’esperienza di fede e di vita che i propri aderenti fanno nella loro realtà ecclesiale evidenziando iniziative e modalità che, non solo sono significative per la loro vita associativa, ma che possono essere opportunamente colte e riproposte in altri contesti territoriali.
A iniziare questo racconto è stata la giovane presidente di Assisi- Nocera Umbra- Gualdo Tadino, Elisa Picciafoco, che guida un rinnovato e ringiovanito consiglio diocesano opportunamente accompagnato dall’esperienza di aderenti e responsabili più esperti. Gli obbiettivi che si sono dati per questo triennio associativo sono essenzialmente due: l’unitarietà e la diocesanità ai quali sono legate le esperienze narrate: un pellegrinaggio da Gubbio ad Assisi, svolto al termine del cammino annuale, che coinvolge giovanissimi, giovani e adulti per costruire relazioni vere al di fuori dei ruoli e delle cose da fare, per ringraziare il Signore dei passi fatti e per affidargli i passi ancora da compiere insieme; un cammino per giovani composto da cinque domeniche, una al mese, che cominciano con la celebrazione eucaristica vissuta nella parrocchia di volta in volta ospitante, e che proseguono con il pranzo insieme, un momento di catechesi e condivisione.
La realtà associativa di Città di Castello, presentata dalla presidente Marcella Monicchi, è invece formata da un gruppo di adulti-adultissimi che, nonostante l’esiguità dei numeri, sono una presenza costante all’interno della chiesa locale. Nonostante le tante difficoltà espresse, legate a diverse motivazioni di tipo sociale ed ecclesiale, anche qui si vive un’esperienza bella e aperta a nuove iniziative tra cui l’ora di adorazione, un venerdì ogni quindici giorni, proposta dall’Azione cattolica in preparazione dell’anno santo e aperta a tutta la diocesi, con meditazioni sulle Opere di Misericordia.
Ricca e molteplice è l’esperienza di Ac vissuta nella diocesi di Foligno che, come racconta la presidente Chiara Giacomucci, si sta aprendo sempre più non solo alla collaborazione con altre associazioni ecclesiali, in particolare con l’Agesci, ma secondo l’indicazione di Papa Francesco si fa “Chiesa in uscita” verso la realtà sociale e culturale del proprio territorio, cercando di stare dentro il dibattito ecclesiale apportando il proprio contributo.
Carlo Piergentili, presidente dell’Azione cattolica di Gubbio, ha manifestato le numerose difficoltà di essere piccola realtà in un contesto sociale molto secolarizzato e ha sottolineato l’urgenza e il desiderio di avvicinare i giovani alla proposta associativa. Proprio per questo una delle esperienze che sono state proposte è stato un incontro, realizzato in collaborazione con alcuni uffici di Pastorale, sul tema dei giovani e la politica e dei giovani e la famiglia di origine, trattati da uno dei relatori del Rapporto giovani realizzato dall’istituto Toniolo, come avvio di una riflessione sulla realtà giovanile del proprio territorio.
Le esperienze raccontate nel “Libro bianco” dal presidente diocesano di Orvieto- Todi, Emanuele Bagnoli, sottolineano e rispecchiano la realtà territoriale vasta e frammentaria in cui l’Ac vive, progetta e svolge il suo servizio. La prima è l’Ac Tour, un progetto che vede l’equipe Acr diocesana girare per le varie realtà parrocchiali per mettersi in ascolto dei bambini e dei ragazzi e fare una proposta sempre più calibrata sui loro bisogni. Quest’esperienza, che è andata a sostituire le due feste diocesane “del Ciao” e “della Pace”, che ormai erano poco frequentate, e ha raccolto oltri 500 ragazzi. Quest’anno, essendo l’anno giubilare questa iniziativa si svolgerà in sei pomeriggi, uno al mese, al Santuario di Collevalenza dove si potrà attraversare la Porta Santa. Un’altra proposta che ormai festeggia i dieci anni di vita, è la Scuola della Parola, momento unitario che offre una formazione che le parrocchie da sole non riescono a dare e anche l’opportunità d’incontro e di confronto intergenerazionale che caratterizza da sempre l’Ac. Di nuova nascita è invece quella che viene definita la “Compagnia dell’Ac”, iniziativa nata in seno al settore adulti per ovviare all’impossibilità di vivere un cammino quotidiano insieme e per offrire l’opportunità di essere uniti spiritualmente nella preghiera, del vespro o della compieta, grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione. Nelle parole conclusive del presidente diocesano c’è stata la sottolineatura di come in associazione e grazie all’associazione fioriscano diversi tipi di servizio: alla comunità ecclesiale, come nel caso di una famiglia che, pur mantenendo il proprio lavoro ha deciso di vivere e gestire la Casa diocesana dell’Azione Cattolica a Spagliagrano e al territorio, come nel caso di molti aderenti impegnati in politica a vario titolo nel territorio.
Il padrone di casa della giornata, il presidente di Perugia-Città della Pieve, Alessandro Fratini, ha sottolineato come questo incontro sia stato organizzato a Perugia perché l’Ac diocesana sta festeggiando il suo centenario di presenza nel territorio, che ha dato ancor più vitalità a una realtà che vede sempre più in crescita il settore giovani. Tra le tante esperienze vissute e raccontate nel “Libro bianco” è stata sottolineata in particolare quella che vede l’Ac impegnata, insieme a numerose altre realtà associative pastorali presenti in diocesi, sul tema della sfida educativa partendo da una formazione per i genitori. L’iniziativa denominata “Forgen”, già al secondo anno di attività, è composta da un modulo introduttivo e tre cicli d’incontri divisi per fasce d’età dei propri figli nei quali, relatori esperti affrontano tematiche sempre diverse.
Nella diocesi di Spoleto- Norcia, come spiega la presidente Daniela di Noia, non funzionano molto le proposte fatte a livello diocesano per cui si è pensato un incontro per riflettere sul Sinodo della famiglia dal titolo “ Matrimonio, verità, miseria, misericordia” che è ripetibile nelle diverse parrocchie. Questo tipo di proposta, rivolta principalmente a giovani e adulti, vuole promuovere una riflessione critica che dia spazio alla coscienza nella vita e nell’agire di ciascuno.
Le ultime pagine di questo libro virtuale, raccontano la vita e le esperienze della diocesi di Terni-Narni-Amelia attraverso le parole del suo presidente Augusto Magliocchetti che ha evidenziato due iniziative della scuola educatori, ritenute strumenti essenziali per coniugare due paradigmi della vita associativa: l’esigenza di maturare una scelta stabile di vita cristiana e il bisogno di educare e di avere cura della propria fede accrescendola attraverso la vita associativa e maturandola nella esperienza del servizio. Una in particolare è un’iniziativa iniziata in maniera episodica nel 2001 e poi strutturatasi a partire dal 2003 con la creazione di una specifica equipe, non formata esclusivamente da soci di Ac, con lo scopo di individuare i temi e di predisporre alcune tracce utili per la discussione. Le tematiche trattano argomenti sia di natura interecclesiale sia di natura sociale e politica a partire dalla città.
Centro della giornata è stata la celebrazione eucaristica celebrata da monignor Mansueto Bianchi, assistente generale dell’Azione cattolica italiana e dal collegio degli assistenti nazionali, regionali e diocesani, insieme alla comunità parrocchiale della chiesa dell’Università. Un bel momento di preghiera comunitaria nella quale ci si è sentiti accolti dalla comunità e dalle parole significative che il vescovo ha rivolto all’assemblea durante l’omelia, nella quale si è stati invitati a vivere in pienezza questo tempo d’Avvento, tempo “pellegrino” che ci chiama ad affrettare il passo, ad avere un cuore leggero e a stare sulla strada con le braccia allargate per portare con se i fratelli per i quali dobbiamo essere briciole di speranza disseminate lungo la strada. “Voi non dovete innamorarvi solo dell’ultimo giorno – ha sottolineato monsignor Bianchi – ma dovete innamoravi dei giorni che Dio vi ha donato, della serialità dei giorni che sembrano così lontani da quello che tu sei e che vorresti, lontani da Dio, ma questo è l’unico modo per non fallire la meta, di non tradire l’Incontro.” Con queste parole nel cuore la giornata dell’Azione cattolica è proseguita con il pranzo comunitario nella splendida cornice dell’ultimo piano della Casa del Clero dove si è mangiato con un panorama a 360° sulla città di Perugia, i suoi dintorni e sul monte Subasio con la cima spruzzata di neve.
Nel pomeriggio il presidente nazionale Matteo Truffelli ha tirato le fila dei racconti fatti dalle diocesi umbre sottolineando che il servizio a cui l’Azione cattolica chiama è un servizio bello che arricchisce la vita e l’umanità di chi lo fa e arricchisce le realtà ecclesiali in cui è presente. Troppo spesso si rischia che la fatica e i pochi risultati offuschino la bellezza e l’importanza di ciò che si fa. Bisogna respingere la tentazione di piangersi addosso e ricordarsi che il servizio in Ac ha uno stile preciso che è quello della cura e del voler bene a quanto ci è affidato. “Ci interessa e vogliamo bene a questa realtà, a questo coriandolo di tempo che ci è dato, non a una chiesa diversa da quello che è! Vogliamo bene al nostro vescovo, ai nostri parroci anche quando loro non ce ne vogliono. Siamo contenti di essere al servizio di questa realtà! Dobbiamo prenderci cura dei cambiamenti sociali, culturali, ecclesiali che rappresentano il contesto nel quale e per il quale vogliamo essere Azione cattolica e non nonostante il quale siamo Azione cattolica.” Una realtà come quella umbra, con numeri associativi ridotti rispetto ad altre realtà di Ac ma a volte anche rispetto ad altre realtà ecclesiali presenti nelle diocesi umbre, ha la possibilità di costruire legami autentici tra le persone, relazioni impastate di Vangelo. In realtà l’Azione cattolica vive meglio in realtà di paese, in piccole comunità, là dove ci si conosce e ci si accompagna, per questo bisogna stupirci della bellezza di esserci come associazione nelle nostre realtà territoriali ed ecclesiali e si deve offrire ad altri la possibilità di vivere la stessa bella esperienza, facendo conoscere l’Ac di oggi nell’oggi della chiesa. La stessa opportunità va data ai sacerdoti e ai seminaristi che spesso non conoscono la realtà dell’Azione cattolica o ne hanno un’esperienza ormai non più attuale e non riescono a coglierne i cambiamenti e le nuove sfide proposte nel corso del tempo. L’Ac vuole prendersi cura e ha a cuore anche loro come testimonia l’incontro del collegio degli assistenti che si è svolto, nel pomeriggio, parallelamente al confronto con la presidenza nazionale.
A questo incontro tenuto dall’assistente generale, monsignor Mansueto Bianchi, che in mattinata aveva avuto un colloquio privato con il cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza Episcopale Umbra, hanno partecipato tutti gli assistenti diocesani presenti, don Andrea Rossi, assistente unitario regionale, don Tony Drazza, assistente nazionale del settore giovani e monsignor Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve. Anche loro si sono confrontati su ciò che sta a cuore a un assistente di Ac: la formazione, l’ecclesialità e la laicità. Tre elementi distintivi dell’associazione e quindi dei suoi pastori chiamati a ogni livello ad accompagnare e a collaborare con i laici nella consapevolezza che il proprio ministero è a servizio del sacerdozio ministeriale di tutti i credenti.
Al termine dell’intervento del presidente si è aperto il dibattito che ha visto numerosi interventi e le risposte degli altri membri di presidenza presenti: Maria Grazia Vergari, vicepresidente del settore adulti, don Marco Ghiazza, assistente nazionale Acr e Gioele Anni, segretario nazionale del Movimento studenti di Azione cattolica, che hanno rilanciato modalità e opportunità per vivere al meglio la propria appartenenza e il proprio servizio all’associazione.
La giornata si è conclusa con la preghiera e con il desiderio, espresso dal delegato regionale Mauro Stella, di potersi rincontrare presto creando occasioni e opportunità ricordando che lo spirito con cui siamo chiamati a stare nei nostri territori e nelle nostre Chiese e quello espresso nell’Evangelii Gaudium “La Chiesa ‘in uscita’ è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano.”
 
Elisa Picciafoco