AD ASSISI SI CELEBRA IL CENTENARIO DELLO SCOUTISMO

ASSISI – Venerdì 20 gennaio nella cattedrale di San Rufino il presidente della Cei il cardinale Angelo Bagnasco ha inaugurato con una magistrale catechesi il “Convegno quadri” per celebrare il centenario dello scoutismo che si svolgerà ad Assisi dal 20 al 22 gennaio presso la Cittadella e che ha coinvolto i responsabili e gli assistenti delle zone, delle Regioni e del livello nazionale. Dopo essere stato calorosamente accolto dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino e dal priore della cattedrale don Cesare Provenzi, monsignor Bagnasco ha rivolto una riflessione densa e profonda di contenuti teologici squisitamente radicati nell’ontologia dell’essere umano. Provocatorio davvero il punto di partenza: “Nessuno dei presenti, nessun uomo non vuole accogliere Dio, ma tutti siamo tanto distratti, perché viviamo in un clima di diffusa distrazione, da un rincorrersi di cose da fare ed emozioni confuse, non riusciamo ad entrare dentro di noi e finiamo per essere agiti invece di agire, per non essere pronti ad aprire le porte alla luce, giungendo al ‘si’ della vita anonima, non autentica, di adeguamento, un ‘si’ diffuso dominatore che diventa un pensiero unico e dominante come afferma Papa Francesco, impadronendosi del pensiero e della vita dell’uomo creando un ordine che deriva non dalla libertà ma dalla suggestione, dal pensiero debole e anonimo, un ordine destinato a cadere”. Il cardinale Bagnasco è poi passato ad esaminare quali sono gli elementi ed i fattori della nostra distrazione dalle domande radicali che non riguardano il come ma il perché della vita dell’uomo, della mia esistenza. Una cultura preoccupata dal “come” per controllare il mondo ci allontana da quelle domande di senso iscritte nel nostro cuore che non vengono dalla cultura, sono invece radicate in noi, nel nostro essere e che non potranno mai essere cancellate. É qui la nostra responsabilità educativa, ma anche dell’ottimismo, della speranza, della positività che deve animarci, perché queste domande nessuno le può cancellare e a noi educatori spetta risvegliarle, perché esse possono essere annebbiate ma nessuno può ucciderle: qui la nostra leva di educatori, il miglior alleato del Vangelo per queste domande radicali resta sempre l’uomo. Poi l’ultimo passaggio con una sottile analisi antropologica e teologica, il cardinale ha evidenziato che nella risposta a quelle domande, che anche la filosofia si pone, sta non solo il definire chi è l’uomo, ma anche se vale la pena vivere o paventare il suicidio. Rivolta ancora a noi la domanda di Dio ad Adamo nell’Eden, chiunque tu sia, ovunque e a qualsiasi età ti trovi, Dio ti chiede: “Dove sei nel cammino della tua vita?”. Necessita porsi costantemente queste domande, altrimenti non possiamo risvegliarle nei nostri giovani e non possiamo esserne educatori. Dalle domande radicali, fondative del nostro servire gli altri, la cultura odierna allontana l’uomo, con strategie continuamente mirate a dominare il suo pensiero, la sua libertà seguendo tutti un solo unico pensiero dominante che stravolge la dignità umana, la verità e i valori veri. A conclusione la “Preghiera semplice” commentata e proclamata dal nostro vescovo monsignor Sorrentino che ha ricordato il profondo legame e atteggiamento di stupore del poverello di Assisi verso Dio e i saluti della sindaca Stefania Proietti ringraziando per aver scelto Assisi per vivere il Centenario dello scoutismo nonostante le non facili vicissitudini vissute negli ultimi tempi per il tremare della terra, un modo per unirsi al Grazie che la città, non avendo ricevuto alcun danno, rivolge a Dio.
 
Suor Maria Rosaria Sorce