ADDIO ALLA MAMMA DI DON CESARE PROVENZI

MARTINENGO - È  deceduta il 22 maggio, serena, forte nella fede e pronta per il santo viaggio cui si era preparata per tutta la vita, la mamma di don Cesare Provenzi, vicario episcopale per l'economia, vicario foraneo, priore e parroco della cattedrale di San Rufino, Elisa Fratus nata a Martinengo (BG) il 23/03/1931. La santa Messa esequiale è stata celebrata a Martinengo nella chiesa parrocchiale di Sant’ Agata vergine e martire dal parroco don Paolo Rossi e concelebrata da don Franco Berrettini, don Franco Fasolini, don Dario Resenterra e don Jean Claude vicario generale della Diocesi di Assisi. Così l'ha ricordata nel suo saluto iniziale don Cesare è così l'abbiamo conosciuta forse in pochi perché modesta e riservata: una presenza rara, discreta, silenziosa, quando a volte si recava a Assisi per salutare suo figlio. Era consapevole e anche fiera d'essere mamma di un prete e  partecipava così sempre al suo ministero sacerdotale: senza mai invadere la sua vita e pretendere la vicinanza fisica, perfino negli ultimi momenti della malattia, rispettando sempre il cuore indiviso e libero per Dio di suo figlio, lei che a Lui l'ha donato senza riserve e che nella sua fede l'ha cresciuto nella magnanimità  d'animo verso gli altri e i più  poveri. Queste le linee del suo profilo esistenziale trapelate a volte nelle sue brevi visite a Assisi e nel ricordo di don Cesare nella Santa Messa, ringraziando suo fratello Giuseppe, la cognata e i nipoti che le hanno vissuto accanto con cura, rassicurando il suo cuore sebbene fisicamente lontano. A don Cesare in questo momento di dolore, avvolto dalla  speranza e dalla fede sacerdotale che in tanti funerali come parroco ha seminato nel cuore dei suoi parrocchiani, la parrocchia di San Rufino e la Diocesi di Assisi hanno dimostrato vicinanza e affetto partecipando alla Santa Messa un nutrito gruppo. Don Cesare ha ricordato ancora, non senza commozione, la gioia che ella provava quando poteva vedere suo figlio celebrare e noi siamo certi che ti vedrà  ancora da lassù. La nostra presenza a Martinengo e quella di tanti alla recita del Rosario mercoledì alle 21.00 in cattedrale, alla Santa Messa delle 18.00 di venerdì 24 a Santa Caterina e di tantissimi messaggi e telegrammi di condivisione che hai ricevuto, vogliono essere il tributo orante più bello per tutto il bene materiale e spirituale che compi nella chiesa locale di Assisi e che ancora farai, perché la tua mamma Elisa ha detto il suo Si alla vita per te. “La sua vita, ha sottolineato il parroco don Paolo Rossi all'omelia, una vita di fede, provata dalla tragica e prematura morte del marito Giovanni, piena di fatiche nel lavoro contadino, nell'accudire la suocera malata che ogni sera portava in braccio nella sua casa, nella cura dei figli e dei nipoti, terminata sulla Terra ora fiorisce tra gli amici di Dio. Fare sintesi di quello che una madre compie nel suo percorso terreno è  impossibile, ma è  oggi una testimonianza per il genere femminile questa donna dalla vita semplice che ha vissuto sempre per la sua famiglia, facendone il riferimento fondamentale della sua esistenza, al centro della quale: la fede che le ha fatto sgranare moltissimi Rosari, fedelissima alla Messa ogni mattina qualsiasi condizioni climatiche vi fossero. Una cosa sola chiedeva anche al suo parroco fino alla fine: un'Ave Maria per il suo don Cesare. Vissuta nella sua casa così le si aprono oggi le porte di quella casa eterna ove si ricongiunge al suo Giovanni e dove tutti vivremo per sempre". Poi a nome del vescovo di Assisi monsignor Sorrentino, purtroppo assente, il vicario generale don Jean Claude ha espresso la vicinanza del presule, ha ricordato che in virtù della comunione presbiterale la mamma di un sacerdote è la mamma di tutti, che la sua strada è  ancora lunga da percorrere, ma da lassù sarà  ancora più vicina a lui più mamma. “Signore accogli la mia mamma Elisa nel tuo Regno. Grazie mamma e buon viaggio". Al tuo saluto conclusivo don Cesare tutti noi  che ti conosciamo, che condividiamo poco o più tempo, un tratto breve o lungo di cammino, fanno eco le parole di Sant'Agostino con le quali ti esprimiamo la vicinanza a nome di quanti a Assisi ti vogliono bene: "Non rattristiamoci di averla persa, ma ringraziamo Iddio di avercela donata". Buon Cammino don Cesare vicini nella preghiera e nell'amicizia che a te ci lega. Il Signore le dia pace e a te la forza di sempre.

Suor Maria Rosaria Sorce
Segretaria del Vicariato di Assisi