CAMPO ARANCE 2017: HA VINTO LA CARITA’!

GUALDO TADINO – “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.” (1Cor 13,1). Spinti da questo passo della Sacra Scrittura, circa 60 giovani, provenienti dalle parrocchie di Assisi, Bastia e Gualdo Tadino, si sono incontrati presso il convento francescano SS. Annunziata a Gualdo Tadino, dal 3 al 5 gennaio, guidati da don Carlo Cecconi, Don Dieudonné Kasereka e dai seminaristi della nostra diocesi, per vivere tre giornate all’insegna della carità. Durante la giornata, i ragazzi, divisi in gruppi, sono passati in ogni casa del territorio gualdese vendendo delle arance non trattate provenienti dalla Calabria, il cui ricavato  sarà devoluto per opere caritative, in modo particolare per la missione in Congo che stanno portando avanti i seminaristi. Al termine della prima giornata, i ragazzi hanno potuto constatare quanto di buono si è fatto con il “campo arance”dello scorso anno: con il ricavato dello scorso anno, quest’estate è stato ampliato il carcere di Lubero (Congo) permettendo così ai carcerati di vivere in uno spazio più grande. I carcerati vivono in condizioni disumane: vivono in piccolissime stanze prive di luce, ammassati l’uno sopra l’altro, nutrendosi una volta ogni due giorni. La seconda serata ha visto protagonisti i ragazzi: hanno condiviso le gioie e le difficoltà vissute, i propositi che portano nel cuore dopo quest’esperienza. Tutto è stato consegnato al Signore nell’adorazione eucaristica. Il “campo arance” è terminato intorno alla mensa eucaristica presieduta da Don Carlo, con la presenza di Don Emmanuel Komla Saga, vice-parroco della parrocchia di San Benedetto in Gualdo Tadino, e sotto un cielo che ci ha donato un’abbondante nevicata. Ringraziamo quanti hanno collaborato con l’acquisto delle arance e i giovani che con coraggio e gioia si sono messi in gioco per i poveri, perché se è vero che il Regno di Dio è costruito e si realizza in pieno nella carità verso i poveri, con quelle arance, entrate nelle case di tante famiglie, è entrata la luce di Dio.