ASSISI – La presidenza della Cei, a nome dei vescovi italiani, ha indetto una colletta nazionale da tenersi in tutte le chiese italiane, per sostenere le popolazione del Nepal e delle zone limitrofe colpite dal terremoto che si svolgerà domenica 17 maggio.
Con questa raccolta la Caritas auspica di sensibilizzare i fedeli perché possano con il loro contributo aiutare chi a causa di una grave calamità naturale ha perso tutto e non riesce più a far fronte alle proprie necessità.
Dettagli sulla raccolta La Caritas diocesana di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino in ottemperanza a quanto sopra stabilito, in segno di solidarietà nei confronti della gente colpita da tale calamità naturale, ha sollecitato le parrocchie della diocesi a promuovere l’iniziativa durante le celebrazioni di domenica 17. In una lettera a tutti i parroci della diocesi (vedi allegato) il direttore della Caritas diocesana suor Elisa Carta invita tutti a sostenere questa iniziativa “in favore di queste martoriate popolazioni”.
L’impegno della Caritas Sino ad ora la Caritas ha distribuito 6.240 ripari d’urgenza (tende, teloni, materiali), 2.092 famiglie hanno ricevuto cibo in Kathmandu, Lalitpur e Bhaktapur, 1.019 kit igienico sanitari in Gorkha, raggiunte 31.200 persone tra le più vulnerabili. Oltre agli aiuti materiali, in alcune aree Caritas sta fornendo anche supporto psicosociale. Il 4 maggio 2015 Caritas Nepal ha lanciato, nella consueta forma di appello d’emergenza, un primo piano di risposta nazionale costruito sulla base della valutazione dei bisogni svolta sino ad ora in 10 distretti colpiti. Il piano prevede interventi sino a fine giugno 2015. I beneficiari sono oltre 20.000 famiglie (circa 100.000 persone) a cui si forniranno ricoveri d’urgenza, acqua potabile, kit igienico sanitari e viveri essenziali non alimentari. Il costo complessivo è di 2,5 milioni. E’ intanto in via di elaborazione la seconda fase dell’intervento a partire da luglio 2015 finalizzata principalmente alla ricostruzione, alla riattivazione socio-economica, al sostegno psicosociale. Per i prossimi mesi la priorità per Caritas Italiana rimane il sostegno ai piani nazionali predisposti da Caritas Nepal unitamente allo studio di possibili altri interventi e forme di accompagnamento nel medio/lungo termine.
Le cifre della catastrofe I dati aggiornati rilasciati dalle autorità del Nepal relativi alla catastrofe registrano oltre 7.700 vittime, più di 16.000 feriti, 8 milioni le persone colpite in 39 distretti su 75. Sono 11 i distretti più colpiti. Si stimano 2.8 milioni di sfollati: più di 500.000 le case danneggiate di cui oltre 280.000 crollate completamente (dati OCHA); numerose aree montagnose non ancora raggiunte; il ricovero rimane il bisogno essenziale e prioritario; l’aeroporto di Karthamndu, nonostante sia aperto h24, ha ridotte capacità operative ed è fortemente congestionato; le vie di comunicazioni danneggiate ostacolano i trasporti e l’accesso alle aree più remote. La rete cellulare funziona in modo discontinuo.