GIUBILEO DELLA MISERICORDIA A SIGILLO

SIGILLO – Il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, il nostro Vescovo Monsignor Domenico Sorrentino presiederà la celebrazione eucaristica che si terrà alle 21 in Sant’Agostino; successivamente una processione con in testa il Crocifisso ligneo, che sarà portato dai componenti della Compagnia di San Giuseppe, procederà verso la chiesa di Sant’Andrea, dove il Vescovo concluderà la serata con un’omelia. Durante la celebrazione eucaristica, verrà fatta una preghiera di ringraziamento per l’anniversario dei 30 anni di Casa Benedetta, struttura gestita dall’Istituto Serafico di Assisi, che ospita molti anziani del  territorio.
Il parroco don Ferdinando Dell’Aquila, chiarisce che il Crocifisso ligneo, risalente intorno al ‘400, è situato nella chiesa di Sant’Agostino. Nel suo libro “Gli Agostiniani a Sigillo”, Monsignor Domenico Bartoletti, amato parroco passato a miglior vita, ne parla così: “Entrando in Sant’Agostino, nell’altare di destra, c’è un Crocifisso ligneo… Il popolo ha molta venerazione per questo Crocifisso. In particolari necessità chiede che sia scoperto e che si faccia un triduo di preghiera, con il Canto di <Ante oculos tuos Domine>, … che sarebbe an’antica preghiera di Sant’Agostino. I fedeli sigillani confidano di ottenere quanto chiedono”.
Si ricorda anche una vecchia tradizione, che si conserva intatta nel popolo: “Nei tempi passati, non si sa in quale data e per quale motivo, il Crocifisso fu nascosto nella legnaia dei frati e ivi fu dimenticato. Una sera, però, un religioso vide venir fuori da sotto la catasta delle legne una gran luce: guardò incuriosito e vide un grande splendore, che si irradiava dal vecchio Crocifisso; furono chiamati il priore e tutti i frati ad osservare il fatto straordinario. I padri presero il Crocifisso e lo portarono in chiesa e poi per le vie del paese in devota processione, seguiti da una fiumana di popolo; infine, lo collocarono nel luogo, ove, anche ora, è venerato da tutti. Durante l’ultima guerra (1939-1945) fu portato nuovamente per le vie del paese, accompagnato da folla immensa che si inginocchiò a baciarlo e a chiedere lo scampo, sotto l’infuriare dell’immane flagello”. (vedi “Sigillo dell’Umbria” o.c. p. 94)”.
In questo anno del Giubileo Straordinario della Misericordia, la nostra parrocchia di Sant’Andrea Apostolo- dice don Ferdinando- ha deciso di lasciarsi toccare dalla “luce che emana il Crocifisso”. Niente più di Gesù innalzato sulla Croce, ci parla della Misericordia di Dio. Gesù si sottomette volontariamente all’umiliante supplizio della sua Morte, che Dio trasforma nella gloria della Risurrezione. La Croce diventa così albero della vita e simbolo della nostra fede. (“…se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto…” Gv 12,24).
Alberto Cecconi