INAUGURATA LA MOSTRA “L’ARMA PER L’ARTE E LA LEGALITA'”

ROMA – Giovedì 14 luglio, presso la Galleria nazionale d’arte antica di Roma in Palazzo Barberinisi è svolta alla presenza, oltre che del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, del comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, Mario Panizza rettore dell’Università Roma Tre, il comandante dei Carabinieri tutela patrimonio culturale generale Mariano Mossa e Ugo Soragni, direttore Generale Malla, l’inaugurazione della mostra di beni culturali recuperati dal Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, dal titolo “L’Arma per l’arte e la legalità”.
In esposizione una serie di opere recuperate in Italia e all’estero, circa 210, tra cui la bellissima tavola del XIV secolo raffigurante la “Dormitio Virginis”, attribuita recentemente dalla dottoressa Maria Giannatiempo a Jacopo Avanzi, opera conservata nel Museo diocesano di Assisi.
La tavola fu trafugata dai nazisti il 20 luglio 1944 dalla Villa del collezionista e critico d’arte Federick Mason Perkins a Lastra a Signa, vicino Firenze, arrivando in seguito in Canada e poi in Inghilterra, dove è stata messa all’asta da una casa d’aste londinese per conto di un noto collezionista. Grazie all’attività dei Carabinieri del Comando Tpc è stata rintracciata consentendone il ritorno in Italia e la restituzione al proprietario, appunto la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.   
Da Assisi è partita una piccola delegazione composta da Patrizia Picasso, responsabile di Mostre ed eventi del Museo diocesano, Francesca Cerri, direttrice dell’Ufficio beni culturali della diocesi, accompagnate da Maria Brucato, funzionario di Soprintendenza.
Una mostra piena di fascino, che racconta le sorprendenti operazioni dei Carabinieri e ricca di opere preziosissime che sarà “un’occasione unica per i turisti” come ha affermato Franceschini durante la conferenza stampa, il quale vorrebbe che ci fosse “un luogo permanente, possibilmente a Roma, in cui mostrare al pubblico le tante opere recuperate dai Carabinieri tutela patrimonio culturale, per un periodo limitato nel tempo, prima che tornino al luogo da cui sono state trafugate”.
Per il comandante Del Sette aver esposto “le opere con l’indicazione del loro valore e con l’indicazione delle modalità con cui sono state sottratte e recuperate e del luogo cui sono destinate, rende onore al lavoro spesso oscuro di questi nostri carabinieri”.
L’intento di questa mostra è anche quello di far comprendere al pubblico il danno prodotto dal traffico illecito di beni culturali e l’importanza dell’azione di tutela.
 
Francesca Cerri