LE CMFV A COLLEVALENZA SUI PASSI DI MADRE SPERANZA

COLLEVALENZA – In questo anno giubilare non poteva mancare alle Famiglie del Vangelo, la bellezza e il desiderio di farsi abbracciare da Dio, e quale posto migliore per farlo se non nel santuario dedicato all’Amore misericordioso di Collevalenza. Ecco quindi il programmato pellegrinaggio del 10 aprile al quale in tanti hanno voluto essere presenti  per  incontrare il messaggio d’amore di Madre Speranza.
La giornata è iniziata con la testimonianza di padre Aurelio Pérez, ministro generale dei figli dell’Amore misericordioso, che ha ripercorso le tappe della vita di Madre Speranza. Per capire la santità della beata ci ha letto alcuni passi dal suo diario tra i quali questo: “Oggi mi sono distratta, cioè ho passato parte della notte fuori di me e molto unita al buon Gesù il quale mi diceva che io debbo far sì che tutti gli uomini lo conoscano non come un Padre offeso per le ingratitudini dei suoi figli, ma come un Padre pieno di bontà, che cerca con tutti i mezzi di confortarli, aiutarli e renderli felici e che li segue e li cerca con amore instancabile, come se lui non potesse essere felice senza di loro”. (5 novembre 1927)
Alle 11,30 la santa messa presieduta da monsignor Domenico Sorrentino in un santuario gremito di pellegrini dove forti ed incisive sono risuonate le sue parole durante l’omelia.
Dopo il pranzo all’aperto, durante il quale ognuno ha condiviso con gli altri ciò che aveva, la meditazione del vescovo Sorrentino che ha ripreso quanto annunciato durante la celebrazione eucaristica. Tra i numerosi spunti anche questo passo “Siamo all’ultimo capitolo del Vangelo di  Giovanni, al culmine del ministero di Gesù, con quello che resta della sua prima famiglia del Vangelo: quella degli apostoli. La passione e la croce di Gesù hanno creato uno scompiglio enorme, solo Giovanni, il discepolo amato è rimasto sotto la croce: la prima famiglia, proprio quella formata da Gesù era un disastro. E’ importante tener conto di questo perché anche noi dobbiamo passare attraverso i disastri e solo Gesù è capace di ricostruirci. I disastri li facciamo noi, siamo continuamente una spina nel fianco di Gesù. Pero Lui ha una carta di riserva per tutti noi: la carta della misericordia e sa riaccendere il fuoco, sa ritessere i rapporti, ma bisogna stare al suo gioco”.
Poi l’incontro con Fratello Pietro, un ottantenne con una carica eccezionale, testimone oculare, come lui ha voluto sottolineare più volte, della semplicità, della grazia e della santità di Madre Speranza, avendo vissuto accanto a Lei per oltre trenta anni. Un linguaggio, il suo, di chi vuole a tutti i costi farti assimilare l’amore misericordioso di Madre Speranza, rendendo semplici, con il suo sorriso e le sue battute divertenti, fatti miracolosi che hanno avuto come protagonista la suora spagnola, beatificata nel 2014 da Papa Francesco. Fatti che hanno modellato, essendone stato testimone, la sua vita rendendola rendimento di grazia a Dio. “Dio sceglie gli ultimi per fare cose grandi” questa la ricapitolazione di tutto il racconto della vita di Madre Speranza fatto da Pietro. Il suo sorriso, così come quello della Beata Madre ha accompagnato tutti i partecipanti al pellegrinaggio alla visita del santuario prima di rituffarsi nella propria vita, forse però, arricchiti di quella semplicità così cara a Dio.
 
Servizio per il rinnovamento delle parrocchie per le piccole comunità