ASSISI – A distanza di secoli ha avuto luogo, come ormai è consuetudine il 3 ottobre, la commemorazione del Transito del serafico padre San Francesco. In un clima di forte raccoglimento e preghiera la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli gremitissima di fedeli ha accolto il lungo corteo costituito dalle autorità civili e religiose. Quest’anno la regione Piemonte rappresenta, per la solennità di San Francesco, i comuni italiani con la simbolica offerta dell’olio per la lampada votiva al Santo patrono d’Italia. La cerimonia ha visto tra le autorità la partecipazione del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e dell’Umbria; dei sindaci dei comuni del Piemonte, guidati dal sindaco di Torino, Chiara Appendino. La celebrazione è stata presieduta da monsignor Pier Giorgio Micchiardi, vescovo di Acqui Terme e vicepresidente della Conferenza episcopale Piemonte e Valle d’Aosta, con l’assistenza del cardinale Attilio Nicora, legato pontificio per le Basiliche Papali di Assisi. Hanno partecipato i vescovi del Piemonte, il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, i ministri generali provinciali delle Famiglie francescane e numerosi pellegrini.
All’inizio dei primi vespri solenni il vescovo Sorrentino ha rivolto a tutti il suo “benvenuto a nome di questa chiesa che ho l’onore di servire – ha evidenziato – e che, otto secoli fa, ha avuto il privilegio di dare i natali al Santo Patrono d’Italia e lo ha visto poi andare incontro a Sorella morte proprio qui alla Porziuncola. Sentitevi accolti con calore in questo luogo di benedizione e di misericordia – ha aggiunto -. Incontrare Francesco è incontrare Cristo. Egli vuole essere un Vangelo vivente e ci riconsegna il Vangelo come bussola del nostro cammino. Qui alla Porziuncola volle plasmare la sua fraternità e il suo esempio può ancora aiutarci a costruire una chiesa che sia davvero una famiglia di famiglie. Il suo – ha concluso – è un messaggio tanto attuale in un tempo di fragilità della famiglia, di disgregazione sociale e di guerre diffuse in tante regioni del mondo”.
“La sera del 3 ottobre 1226 Francesco di Assisi ritornava al suo Signore – è iniziata con questo ricordo l’omelia di monsignor Pier Giorgio Micchiardi -. A distanza di secoli siamo qui riuniti nel luogo del suo transito per commemorare tale avvenimento. E se il ricordo di Francesco – ha aggiunto – è così vivo dopo tanto tempo ciò significa che la vita del Santo di Assisi ha ancora qualcosa da dire a noi oggi. Francesco – ha proseguito – è ricordato come l’uomo della povertà, della collaborazione sincera per la riforma della chiesa; come uomo della pace, del dialogo, dell’attenzione alla natura. Tantissime persone oltre ai frati minori si ispirano a lui. Ritengo – ha sottolineato – che San Francesco abbia soprattutto e innanzitutto da ricordarci che essenziale per una vita umana realizzata e per una vita comunitaria veramente fraterna è il riferimento a Gesù Cristo. Dalla sua fede, dal suo amore per Cristo derivano i tanti suoi atteggiamenti che affascinano ancora oggi l’uomo moderno”. Dopo aver parlato di Sorella morte e del fatto che la morte esortava Francesco alla lode invitandola ad essere sua ospite, monsignor Micchiardi ha concluso esortando i presenti a chiedere al Signore, per intercessione di San Francesco, “la forza di camminare verso una sempre più profonda comunione con Cristo conseguenza del nostro battesimo. Impegniamoci – ha proseguito – anche ad aiutare, in modo particolare, le nuove generazioni a percorrere con costanza la via che conduce ad essere uno in Cristo. La nostra preghiera – ha concluso – viene in questo momento rivolta al Signore in modo particolare per il nostro Papa Francesco, per la nostra Italia ma anche per tanti fratelli e sorelle che soffrono a motivo delle guerre, delle persecuzioni religiose e per quei fratelli che sono in loro soccorso”. Durante la cerimonia sono stati offerti dei doni da parte del sindaco di Assisi Stefania Proietti e delle autorità istituzionali del Piemonte.