LO SPIRITO DI ASSISI “CONQUISTA” L’INDIA

INDIA – Con il viaggio in India della delegazione del Sacro Convento si sono avviate le celebrazioni nel mondo del 30° anniversario dell’evento che ha fatto di Assisi, dal 1986, una delle capitali spirituali del mondo. La delegazione era composta da padre Ion Ciuraru, vicario del Sacro Convento, da padre Daniel Palattykoonatham, delegato per il dialogo ecumenico e interreligioso, e da padre Egidio Canil, delegato per lo “spirito di Assisi”. L’invito era pervenuto dal ministro Provinciale, padre Leo Payyappilly, dei Frati Minori Conventuali dell’India. Una Provincia fra le più giovani dell’Ordine, nello Stato del Kerala a Sud dell’India.
17° Premio “spirito di Assisi”
Per il 30° dello “spirito di Assisi” i Frati dell’India hanno voluto solennizzare la consegna del “17th the spirit of Assisi national award”. Premio promosso dal Centro Francescano per la Pace e il Dialogo, istituito nel 1996. Un Centro che intende caratterizzare la presenza dei Conventuali in India attraverso l’impegno per “la pace, la custodia del creato e il dialogo fra le Religioni”. Un Centro che ha promosso numerose iniziative e si è imposto anche a livello nazionale. La solenne cerimonia è avvenuta il 20 gennaio 2016 a Karukutty, presso la sede del Centro. La Giuria multireligiosa, quest’anno, l’ha assegnato ad una Religiosa cattolica: Rev. Sr. Dr. Mary Litty, Fondatrice, sull’esempio di Madre Teresa, di un Istituto di suore che si dedicano alla accoglienza, assistenza, cura e formazione di bambini e ragazzi con gravi disabilità fisiche, abbandonati dalle famiglie, sostenendo e promuovendo il loro completo inserimento nella società. Per la consegna del premio era stato invitato un’importante autorità politica indiana, il Shri. Dr. Sankaranaryanan, di religione indù, già Governatore in tre Stati dell’India. Si sono succeduti vari discorsi di autorità presenti, fra cui il saluto di padre Ion Ciuraru, vicario del Sacro Convento. Vi sono state graziose danze indiane fatte dai nostri giovani postulanti e da due gruppi di ragazze e ragazzi con handicap assistiti dalle suore fondate dalla vincitrice del Premio. Collegato con la consegna del premio, il giorno seguente, un convegno sulla “ Laudato sì’ ” dove è intervenuto padre Egidio Canil.
Benedizione e posa della “prima pietra”
Per raggiungere il Centro che accoglie i malati di AIDS abbiamo lasciato il Kerala per portarci in un altro stato: il Tamil Nadu. Dopo quattro ore e più di viaggio siamo giunti al convento francescano denominato “Assisi Snehalaya” nei pressi di Coimbatore: un convento che non svolge attività religiosa o pastorale ma esclusivamente sociale. Il convento infatti è interamente impegnato nella accoglienza e cura degli ammalati di AIDS. Sono adulti, giovani e anche bambini. Il Centro, organizzato come un piccolo villaggio, è riconosciuto dallo Stato che contribuisce fornendo le medicine necessarie alle terapie degli ospiti. La vita del villaggio è sostenuta da benefattori locali e stranieri.
Un Centro all’avanguardia per l’umanità e l’amore con cui sono accolti e assistiti i residenti. I religiosi praticamente condividono in tutto la vita con questi fratelli colpiti dalla malattia (4 giorni orsono era morto uno degli assistiti) che vengono rifiutati dalle famiglie. Il Centro è attivo da alcuni anni. La visita a quest’opera ci fa ricordare san Francesco quando si poneva a servizio dei lebbrosi. La nostra presenza è per la benedizione e posa della “prima pietra” di una scuola che sorgerà accanto al Centro e sarà aperta anche ai ragazzi siero positivi del Centro. La spesa verrà sostenuta dalla generosità delle donazioni che sono state raccolte durante lo spettacolo “Con il cuore” nel giugno del 2015; iniziativa di solidarietà che ogni anno viene organizzato dalla Basilica di San Francesco in Assisi. Solenne e festoso il momento della posa della prima pietra. Alla cerimonia era presente il ministro provinciale e numerosi altri confratelli provenienti da altre comunità.
Oltre a questi due momenti di celebrazioni ufficiali l’intenso programma della visita della delegazione assisana prevedeva una lunga serie di incontri e di contatti con numerosi luoghi di culto e con alcune personalità delle principali Religioni presenti in India.
Dialogo interreligioso
L’incontro con l’Islam è avvenuto presso la Moschea “Cheraman Juma Masjid”. Una Moschea storica: secondo la tradizione sarebbe la prima costruita in India. Risalirebbe addirittura al VII secolo, ad opera di un re locale cui era apparso il profeta Maometto e che abbracciò l’Islam. La delegazione è stata accolta con grande cordialità da uno dei direttori della moschea. La notizia della visita della delegazione assisana, il giorno seguente, è stata pubblicata con evidenza e con foto a colori su due importanti quotidiani del Kerala.
L’incontro con gli Indù è avvenuto in tre momenti: dapprima con la visita a due storici Templi, situati nei dintorni di Ernakulam e, nella città di Coimbatore con il “Shanti Ashram”.
Il primo tempio, denominato “Thiruvenkitachalapathi”, unico in tutto il Kerala, è quello dove sono accolti e curati alcune decine di elefanti sacri, adibiti alle grandi cerimonie del culto induista. Il tempio è un luogo di attrazione anche per i turisti, ma soprattutto di preghiera e di cura di questi animali che per i fedeli hanno un forte richiamo religioso.
Nella visita al secondo tempio, denominato “Sri Adishankara Ganma Bhoomi Ksi”, abbiamo avuto la possibilità di dialogare con alcuni sacerdoti. Un tempio molto frequentato: in esso si venerano 7 divinità. E un luogo dove i fedeli, essendo in riva al fiume, possono compiere i riti di purificazione e le loro devozioni e incontrare i numerosi sacerdoti distribuiti ovunque nell’area del tempio. Abbiamo ammirato con quanta fede e devozione i pellegrini si rapportano con le loro divinità e con i loro sacerdoti. Abbiamo visto anche molti giovani sacerdoti che stanno completando i loro studi sui libri sacri dell’induismo.
Il terzo incontro con gli induisti è stato a Coimbatore, nello Stato di Tamil Nadu, Non un tempio ma un’Opera sociale di assistenza e di formazione per bambini, giovani, donne e famiglie bisognose. Il Centro “Shanti Ashram”, avviato nel 1986, ha oggi diramazioni in 17 stati dell’India. I fondatori furono i coniugi Dr. M. Aram e la moglie Minoti, di religione indù, ma molto devoti di San Francesco. Alla loro morte hanno chiesto infatti che le loro ceneri fossero portate in Assisi e attualmente sono collocate nella tomba dei Frati del Sacro Convento. Ad accogliere la delegazione dei Francescani erano presenti oltre ai dirigenti delle varie sezioni del Centro, la figlia Vinu Aram, attuale presidente della grande opera. Conosciuta da p. Massimiliano Mizzi quando nel 1997 portò le ceneri del padre e da padre Egidio Canil che nel 2013 accolse le ceneri della madre. Un incontro molto caloroso e fraterno. Il Centro collabora già da qualche anno anche con i nostri confratelli indiani, specie nel dialogo interreligioso e nell’impegno di promozione sociale delle categorie più povere ed emarginate della popolazione. La dott.ssa Vinu Aram è stata felice dell’invito a partecipare al 30mo anniversario dello SPIRITO DI ASSISI.
Per il mondo cristiano gli appuntamenti sono stati molteplici. Significativa la visita allo storico Centro per il dialogo interreligioso dei PP. Gesuiti. Un Centro attivo da più di settanta anni. Opera, in collaborazione con l’università statale, nella ricerca e nel dialogo fra le 4 fedi più importanti dell’India: Induismo, Islam, Buddismo e Cristianesimo. Significativo il luogo di culto, comune alle quattro religioni, dove al centro, attorno ad un cerchio tracciato e decorato sul pavimento, sono collocati e venerati i libri sacri delle quattro fedi. Ad accoglierci e ad accompagnarci nella visita un giovane gesuita, vicario della comunità. Abbiamo incontrato anche un anziano gesuita che per 35 anni è stato a Roma presso il Pontificio Istituto Orientale. Una accoglienza veramente cordiale e fraterna.
Visite alle chiese e ai numerosi santuari cristiani
Abbiamo poi visitato numerose chiese cristiane, la maggior parte addobbate a festa, perché i due primi mesi dell’anno sono senza piogge e quindi tutte le feste patronali vengo celebrate in questo periodo. Significativi due santuari: Il primo, sulle rive dei laghi costieri, il grande santuario di San Tommaso Apostolo. Sarebbe il luogo dove nell’anno 52 DC, l’apostolo sarebbe approdato, portando il cristianesimo in questa regione dell’India. Una seconda visita è stata al Santuario e alla Tomba di Santa Alphonsa, francescana, vissuta nella prima metà del secolo scorso, la prima santa indiana. Siamo stati ammirati della grande affluenza di pellegrini che si recano a pregare sulla tomba di questa santa. Ma poi abbiamo visitato molte altre chiese: alcune dedicate a Sant’Antonio di Padova, di San Sebastiano, di San Giorgio, ecc.
Visite fraterne alle comunità francescane
Numerose infine sono state le visite alle comunità dei confratelli indiani. Due nello stato del Tamil Nadu: la casa del noviziato, una comunità che si trova a 2400 metri di altezza e raggiunta dopo quattro ore di viaggio. Una accoglienza calorosa e veramente fraterna e il Centro per gli ammalati di AIDS. Le altre comunità visitate sono state nel Kerala. La comunità formative dei postulanti: 12 in tutto provenienti da tre stati indiani, Andra Pradesh, Orisssa, Kerala. La comunità “Padua Ashram” si trova accanto al Santuario di Sant’Antonio di Padova In Putenchira nella provincia di Trissur. L’altra visita è stata alla comunità dello studentato dei teologi: “Kolbe Ashram” nella città di Aluva. Vi sono 24 studenti e 5 frati di comunità. In entrambe le comunità una accoglienza fraterna molto cordiale! Infine un’altra comunità formativa visitata è stata quella del seminario minore. Si trova all’interno del Kerala, nella provincia di Kottayam. É stata la prima casa costruita dai conventuali in India, denominata “Nirmalaram Ashram”, risalente agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso. 57 i seminaristi, dai 15 ai 18 anni, e 4 religiosi professi. Semplice e fraterno l’incontro con la comunità e con i giovani.
Importante
Un’esperienza che ci ha fatto incontrare un popolo ricco di fede, anche se di fedi e religioni diverse. Credenti che convivono in pace e in serena armonia. Nel passare per le strade dell’India infatti è facile incontrare chiese cristiane, templi induisti, moschee, pagode e sinagoghe. E contemporaneamente, famiglie che appartenenti a religioni diverse, che vivono le une accanto alle altre. È facile vedere fedeli indù che partecipano alla feste cristiane, fedeli cristiani che prendono parte alle feste induiste o quelle musulmane. Lo “spirito di Assisi” in India è una realtà che si vive nella ordinarietà di Tutti i giorni. Abbiamo poi incontrato una Provincia religiosa e dei confratelli giovani, pieni di vita e di iniziative, attivi e operosi in più campi. Come Ordine dobbiamo sostenere e continuare ad aver cura di questa nuova presenza del carisma francescano in questa terra di Asia ricca di spiritualità e di vocazioni.
 
Padre Egidio Canil
Delegato per lo “spirito di Assisi”