ASSISI – Non è solo un volume che parla di catechesi ed evangelizzazione ma che entra nel merito di tante problematiche sociali ed economiche che riguardano la comunità diocesana. Il libro del Sinodo che sarà distribuito il 14 maggio in occasione della Veglia di Pentecoste nella cattedrale di San Rufino entra nel merito anche di queste questioni. Ecco perché il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino ha inteso segnalare alla presidente della giunta regionale Catiuscia Marini e al presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti una problematica concreta come la situazione di dissesto e pericolosità della strada regionale 444, principale via di collegamento tra tutti i maggiori centri della diocesi. “Essendo il libro del Sinodo – dice monsignor Sorrentino – uno strumento di consolidamento della realtà di Assisi con quelle di Nocera e Gualdo è necessario che il collegamento non solo comunitario ma anche viario sia nelle migliori condizioni. Mi risulta – continua il presule che alcuni cittadini con tanto di reportage fotografico – abbiano portato all’attenzione dell’opinione pubblica e quindi anche la mia le pessime condizioni di questa ex statale. Ritengo dunque importante, alla luce della pubblicazione e distribuzione del libro del Sinodo che per Assisi non avveniva dal 1938 e per Gualdo Tadino dal 1949, che le autorità competenti intervengano per migliorare questa arteria in modo che il rinnovato cammino di unità che stiamo avviando con i decreti sinodali sia accompagnato anche da migliori condizioni di collegamento. Il sinodo e questa conseguente pubblicazione sono strumenti di consolidamento della realtà di Assisi, Nocera e Gualdo. Nel libro si parla anche di una Chiesa impegnata nella “carità politica” e l’intervento concreto a livello stradale per l’unità della diocesi da parte delle amministrazioni competenti mi sembra un buon modo di interpretare questo concetto. Spero vivamente che la governatrice Marini e il presidente Mismetti a cui invierò il libro possano leggerlo e rendersi conto direttamente del nuovo ed importante cammino della nostra diocesi”.