MARIA: CAREZZA DI VITA

SIGILLO – L’8 settembre è un giorno molto speciale per le monache del monastero agostiniano di Sigillo: in questo giorno, infatti, non si celebra solo la Natività di Maria ma si ricorda, con viva partecipazione, una prodigiosa e istantanea guarigione che coinvolse una delle consorelle, suor Maria Rosaria Quisirino. Poiché il miracolo è avvenuto nel 1915 quest’anno, in occasione del centenario, le monache hanno voluto ricordare lo straordinario evento con una veglia di preghiera che si è tenuta, come ogni anno, dalle 5 alle 6 del mattino e con una santa messa, alle ore 18, celebrata da don Aldo Mataloni e corredata alla fine da un piccolo rinfresco, offerto dalle monache ai bambini presenti. Durante la celebrazione, infatti, è avvenuta anche la benedizione dei bambini. Particolarmente toccante è stata l’omelia: don Aldo ha sottolineato, infatti, come la natività di Maria sia essa stessa un miracolo (concepita senza peccato originale) e come la sua obbedienza e la sua totale adesione al progetto divino abbiano restituito all’umanità l’alleanza con Dio e la salvezza eterna. Maria è, inoltre, la mamma di tutte le creature e l’intermediatrice perfetta per la realizzazione dei miracoli. Come ci viene raccontato nel Vangelo, infatti, è attraverso la preghiera di Maria che Gesù compie il primo miracolo, durante le nozze di Cana, ed è sempre grazie a lei che sono stati operati e continuano ad operarsi miracoli in tutto il mondo: basti pensare a Fatima, a Lourdes, a Medjugorje, a Sigillo. Margherita Quisirino, infatti, era una semplice bambina, nata a Piedimonte d’Alife nel 1883. Avendo perduto entrambi i genitori in tenera età, il 20 settembre del 1888 fu accolta nell’orfanotrofio femminile della Vergine di Pompei, dove rimase fino all’8 settembre del 1902 quando, dopo aver trovato la sua vocazione, entrò nel monastero agostiniano a Sigillo. Dopo una breve permanenza, si ammalò gravemente di tubercolosi e le sue condizioni divennero gravissime fino alla notte dell’8 settembre 1915. Mentre tutti erano convinti che quelle fossero le sue ultime ore di vita, suor Maria Quisirino sentì una voce femminile, dolcissima e chiarissima che la invitava ad un’ora di preghiera, dalle cinque alle sei del mattino. Suor Maria Rosaria credette a quella voce, recitò le quindici decadi del rosario, le litanie, e la novena alla misericordiosa Regina di Pompei. Al suono delle sei un brivido percorse tutta la sua persona, le forze improvvisamente le ritornarono ed ella non sentì più alcun dolore. Era completamente ed inspiegabilmente guarita. Il ricordo di questo evento prodigioso può solo riempirci il cuore di speranza: Maria non abbandona mai i suoi figli e, anche nel momento dello sconforto totale, essa ci è vicina e ci accarezza con il suo amore e la sua grazia. Affidiamo a Maria i nostri dolori, le nostre paure, i nostri tormenti perché essa possa trasformarli in gioia e perché ci doni l’obbedienza e la carità necessarie per aderire completamente al progetto che Dio ha per ognuno di noi. Non esistono miracoli: esiste l’amore incondizionato e gratuito di Dio per l’umanità. 
Silvia Bazzucchi