ASSISI - “Ringrazio vivamente il Cardinale Presidente per le parole di saluto che mi ha rivolto e per l’invito a essere con voi oggi per concludere l’81ª assemblea generale. E sono contento di questa mia prima sosta, seppur brevissima, ad Assisi, luogo altamente significativo per il messaggio di fede, fraternità e pace che trasmette, di cui il mondo ha urgente bisogno”. È l’incipit del saluto del Papa all’assemblea Cei: Leone XIV ha incontrato i quasi 300 vescovi italiani alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, “dove San Francesco - ancora le sue parole - ricevette dal Signore la rivelazione di dover ‘vivere secondo la forma del santo Vangelo’ (2Test 14: FF 116). Il Cristo, infatti, ‘che era ricco sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla beatissima Vergine, sua madre, la povertà» (2Lf 5: FF 182). Guardare a Gesù è la prima cosa a cui anche noi siamo chiamati. La ragione del nostro essere qui, infatti, è la fede in Lui, crocifisso e risorto’”.
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Ancora prima Papa Leone XIV aveva visitato la Basilica di San Francesco: “Ci avviciniamo, come sapete molto bene, agli 800 anni dalla morte di San Francesco e quindi è momento già da oggi di prepararci per tutto ciò che significa ricordare e celebrare questo grande, umile, povero santo che offre tanto alla Chiesa e che ancora oggi anche attraverso la testimonianza vostra la Chiesa e il mondo aspettano e cercano segni di speranza”. Accolto da un gruppetto di fedeli - che non si sono fatti scoraggiare dalla pioggia battente - e dalle campane a festa, sia a San Francesco prima che a Santa Maria degli Angeli poi, il Papa ha incontrato prima i frati conventuali e poi i minori, ai quali ha consegnato la sua promessa di tornare nel 2026, come fa sapere fra Luca Di Pasquale: “Ci ha salutati uno ad uno e ci ha detto che tornerà a trovarci ad Assisi, nel 2026, per l’ottavo centenario della morte di san Francesco”, le sue parole ai minori, che ha incontrato dopo aver concluso l’assemblea Cei.
“Abbiamo sperimentato una gioia immensa nell’accogliere il Santo Padre qui nella cripta. Dopo aver pregato in silenzio dinanzi alla tomba di Francesco, ci ha rivolto una parola di grande conforto, ricordandoci che ci stiamo preparando al grande anniversario della morte di Francesco. Ci ha esortato a continuare a essere, attraverso la nostra vita, quei segni di speranza, pace e fraternità di cui il mondo ha tanto bisogno. Siamo profondamente grati a papa Leone per questo invito a proseguire con fede e serietà la nostra missione, camminando insieme verso il centenario francescano”, le parole del portavoce del Sacro Convento, fra Giulio Cesareo.






