Solennità del Corpus Domini e della Festa del voto

ASSISI – “La Serafica civitas si è lasciata travolgere dall’onda eucaristica, tuffandosi, annegando nella Trinità”. Sono le parole del vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino all’omelia della solenne celebrazione eucaristica da lui presieduta nella cattedrale di San Rufino alle 20.30 del 19 giugno cui ha fatto seguito la processione del Santissimo Corpo di Gesù, accompagnato da tutto il popolo di Dio: sacerdoti, laici, religiosi, pellegrini “per non dimenticare – come ancora ricordava il presule – che nell’Eucaristia Dio si fa carne per farci fare esperienza di Lui e darci la vita eterna. Un mistero: l’Eucaristia, che mette in ginocchio la nostra intelligenza”. Infatti, è passato Gesù Eucaristico per le vie della nostra città, della nostra quotidianità, soffermandosi alla basilica di San Francesco per la solenne benedizione eucaristica conclusiva, a dimostrazione che “dall’Eucaristia scaturisce il progetto di vita di tutta la nostra città”. Lo aveva compreso bene Santa Chiara liberando la città dai Saraceni con l’Eucaristia, un prodigio che Assisi ha ricordato il 22 giugno nella singolare, solenne “Festa del voto”, che a distanza di anni resta viva nel cuore degli assisani. In piazza del Comune nel consueto incontro col vescovo, dopo la lettura dell’unanime decreto, del tempo di far sempre memoria solenne dell’evento, il sindaco Claudio Ricci ricordava il dovere, cui il miracolo ci richiama: dell’accoglienza, della “dolce comprensione”, come affermava Arnaldo Fortini, laddove ci fossero divergenze e diversità per un cammino condiviso”. L’abbraccio con il vescovo, poi ancora una volta la città assisana, sostando nella basilica di Santa Chiara per l’omaggio floreale alla santa e l’ascolto del messaggio delle suore clarisse, scende giù per la china di San Damiano in un cammino di meditazione sull’esperienza clariana e francescana, per non dimenticare che: “nell’Eucaristia si mette in gioco la vita della Chiesa”. A San Damiano, lì dove tutto è avvenuto, l’invito accorato del presule alla presenza dell’Eucaristia a prendere coscienza che: “noi siamo il Corpo Mistico di Cristo costruito continuamente dall’Eucaristia che per le mani di Chiara ha custodito Assisi. Un ricordo a quanti hanno continuato l’opera di Santa Chiara operando per il bene di questa città, in particolare a monsignor Sergio Goretti, illustre predecessore, nel secondo anniversario dalla sua morte. Auspichiamo con il cammino attuale sinodale di raggiungere l’unità del cuore e degli intenti pur nella diversificazione dei percorsi e delle idee che ci si presentano,”.
 
Suor Maria Rosaria Sorce