ASSISI – “Siamo di fronte a una situazione di estrema complessità e sfidante. Cosa possiamo fare noi quando vediamo le grandi potenze che non riescono a trovare la quadra sul tema della pace? In questa sala, grazie alla Civiltà dell’amore, noi sappiamo che il segreto è di spogliarci, come Cristo si è spogliato ed è morto per noi”. Lo ha detto monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, nel corso del convegno dal titolo “Religione e disarmo nucleare”, organizzato dal Comitato per una Civiltà dell’amore con il patrocinio della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, della Regione Umbria, della Città di Assisi e dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia, Fraternità regionale del Lazio dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
“Spogliarsi di sé stessi. del nostro orgoglio, di quanto costituisce una cappa – l’invito del vescovo – come fa Francesco nel dipinto che vedete in questa sala, dove Francesco rappresenta la nuova società e la nuova economia, rappresenta un modo in cui domina l’amore, un amore che si fa civiltà che è ciò che ci rende civili e umani. Il mio ringraziamento va a tutti voi e sono lieto non solo di ospitare, ma anche di contribuire a questa iniziativa”. Monsignor Sorrentino ha poi ricordato che “in questi luoghi, ogni 27 del mese, in ricordo del 27 ottobre del 1986 quando San Giovanni Paolo II raccolse i leader interreligiosi per una preghiera per la pace, preghiamo per la pace: e questo mese lo faremo per il Congo, più volte martoriato dalla guerra”.
L’evento ha offerto un’occasione di riflessione in merito al dialogo ed al ruolo che possono ricoprire i cristiani riguardo la cessazione della minaccia nucleare con vari ospiti che si sono confrontati sulle possibili soluzioni al fine di scongiurare la recrudescenza della problematica inerente la bomba atomica. Sono intervenuti, in alcuni casi anche online, il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, Giorgio Marengo, prefetto Apostolico in Mongolia, l’economista Stefano Zamagni sul tema “Religione e pace nucleare”; Gianfranco Cattai “Valorizzare l’esperienza dei cristiani per la pace”; Raniero La Valle “I cristiani tra ‘il già e il non ancora’”; il Gen. Giuseppe Secco “OFS: La storia del Disarmo nucleare cominciata nell’87”; Fabrizio Penna, capo Dipartimento dell’Unità di Missione per il PNRR presso il MASE; monsignor Gianni Fusco “Europarlamentari e Politici – Il nuovo disarmo nucleare dall’Europa al tavolo di Pace Est-Ovest”; Roman Lunkin, Dpt Director, Institute of Europe Russian Academy of Sciences di Mosca; Mary Stronach, vice ministro generale Ordine francescano secolare Int. di Boston. L’incontro è stato moderato da Giuseppe Rotunno, presidente del Comitato per una Civiltà dell’Amore: “In questa giornata che tutti ricordiamo tre anni fa perché ha segnato il ritorno della guerra in Europa – le sue parole – segna un salto di qualità perché è la giornata in cui diciamo che abbiamo il coraggio, nei luoghi della spogliazione di San Francesco, di spogliarci delle armi, a cominciare da quelle nucleari. Oggi è il momento, in cui, come cristiani, si deve avere il coraggio di liberarsi, sull’esempio di francesco, dalle armi nucleari in modo definitivo, trasformandole in strumenti di pace”.