AL DI SOPRA DI TUTTO, L’AMORE

Triennio della Carità

Lettera pastorale 2020

Carissimi,

il nostro cammino diocesano ha da tempo previsto un’altra tappa. Ci siamo! Dopo alcuni anni di riscoperta della parola di Dio, altri dedicati alla liturgia, nel prossimo triennio ci concentreremo sulla carità.

Siamo così davvero al vertice. Tutto infatti è racchiuso in questa parola.
Qui c’è l’essenza stessa di Dio, perché «Dio è amore» (1Gv 4,8). Qui c’è il bisogno più profondo dell’uomo.
Qui c’è la sintesi della legge morale.
Qui c’è il segreto delle relazioni fra le persone.
Qui c’è il nostro destino eterno: alla fine della nostra vita saremo

giudicati sull’amore (san Giovanni della Croce).
Entriamo in questo triennio provati dalla pandemia che ha sconvolto il mondo. Non sarà facile rimarginare le ferite. Tanti sono stati duramente colpiti in diverse parti d’Italia e del pianeta. Molti hanno perso la vita, privi persino del conforto dei loro cari e di una preghiera.

È emersa però anche un’esigenza e un’esperienza di solidarietà. Siamo stati costretti a riscoprire il tepore della famiglia. La forzata privazione delle celebrazioni liturgiche ha spinto molti a pregare in casa e a costruire una rete spirituale attraverso i media.

Purtroppo, ne sono derivati anche nuovi problemi sul versante sociale e lavorativo. La situazione di tante famiglie è peggiorata. I poveri sono divenuti ancora più poveri.

Pertanto, se ogni tempo è tempo dell’amore, questo lo è a doppio titolo. È una esigenza che interpella l’intera umanità. Noi, discepoli di Cristo, non possiamo non essere in prima linea: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34- 35). «Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» (1Gv 3,18).

Ai fedeli della diocesi

Cosa faremo, dunque, nei prossimi tre anni?

Ricordo innanzitutto che i nostri piani pastorali non sono che “accenti” dati a qualche aspetto della vita cristiana. Essa deve continuare ad esprimersi in tutte le sue dimensioni. Parlando, dunque, dell’amore, non dimenticheremo certo la parola di Dio né la liturgia. Ma sulla dimensione dell’amore porremo una particolare attenzione.

Dire amore fa subito pensare – e giustamente – a chi di amore ha più concretamente bisogno: i poveri, nella molteplice valenza di questa parola.
Per questo, nel triennio che si apre, il coordinamento del nostro impegno sarà affidato alla Caritas diocesana. Essa ha un quadro ampio e realistico dei poveri e delle povertà, e in diverse forme se ne occupa. Al tempo stesso, il suo compito non è “sostituirci” nella carità, ma “sensibilizzarci” alla carità. Nel nostro Libro del Sinodo è chiesto di redigere un “Progetto pastorale diocesano della carità”1. Sarà questo il tempo opportuno per farlo.

Volendo precisare – sulla base delle idee emerse dal Consiglio pastorale diocesano e dell’Assemblea diocesana – un’articolazione degli accenti di ciascun anno, i temi saranno i seguenti:

  • settembre 2020-2021: guarire l’amore;
  • settembre 2021-2022: tessere relazioni;
  • settembre 2022-2023: “carità politica”.