AD ASSISI LA FORZA CRISTIANA PER LA PACE E IL DISARMO NUCLEARE CON IL DIALOGO

Indicate vie concrete per la ripresa degli accordi di non proliferazione delle armi nucleari

ASSISI – Le voci dei rappresentanti apicali della Religione cristiana in Medio Oriente, in Asia e in Europa si sono unite a quelle degli Esperti Nucleari Americani, Russi ed Europei con la partecipazione di Associazioni cristiane della Società Civile e dei giovani UCID Giovani, riuniti ad Assisi, nella Sala di “Spogliazione”, che ricorda il gesto di San Francesco di rinuncia ai suoi beni, accolti dal Vescovo Domenico Sorrentino, per una giornata di confronto su “Religione e Conversione Armi Nucleari – Dialogo per la Pace”.

Alla base dei fondati appelli per la ripresa dei dialoghi di pace e per il disarmo, i messaggi del Cardinale Pierbattista Pizzaballa Patriarca latino di Gerusalemme che ha esortato ad una forte conversione integrale per far coincidere la fede con le opere perché Il mondo ha bisogno di vedere una conversione nei rapporti sociali, nelle relazioni, una conversione interiore; quello del Cardinal Marengo, intervenuto in collegamento dalla Mongolia, che ha ricordato come in situazioni di grande pluralismo religioso le religioni possano essere la risorsa preziosa per la costruzione della Pace, perché la spiritualità autentica, non divide, ma unisce e spinge i credenti a impegnarsi per la giustizia, il rispetto e il dialogo. E il comunicato del Vescovo di Hiroshima, che ha ribadito come la memoria di quella tragedia debba diventare impegno attivo per il disarmo e per la conversione alla Pace, affermando che “il vero nemico non è un popolo o una nazione, ma la logica della guerra”.

Anche in tutti gli interventi degli scienziati americani e russi Arnold Kohen, Roman Lunkin, Alexey Gromyko, Yury Ryabykh, Thomas B. Cochran, Ivana Nikolic Hughes dalla Columbia University, insieme agli esperti Raffaele Di Sapia e Massimo Sepielli, di Civiltà dell’Amore, è emersa una linea comune di ripresa del disarmo nucleare con il dialogo diplomatico, d’impegno politico delle Potenze nucleari per il disarmo e il ruolo responsabile dei cristiani e dell’opinione pubblica, che non si deve assuefare.

I presidenti Trump e Putin hanno iniziato a dialogare a riguardo e gli esperti russi e americani hanno condiviso l’urgenza di fare appello ai due Presidenti perché continuino il loro impegno verso la “stabilità strategica” nel rispetto di quanto previsto dal Trattato New START ed alla luce dello sviluppo di nuovi trattati. Hanno sottolineato la positiva azione che potrebbe sviluppare la religione cristiana in questo nuovo processo di Pace nucleare iniziato ad Assisi, infatti i popoli di antica tradizione cristiana attualmente detengono circa il 90% delle armi atomiche nel mondo e sono i primi, ora, a dare testimonianza di pace e conversione nucleare.

Altre testimonianze sono arrivate dal mondo associativo cristiano, moderate dal Professor Antonino Giannone, Presidente di Umanesimo ed Etica per la società digitale, con Fra Gianmaria Polidoro, fondatore di Assisi Pax, tra i promotori del primo Trattato sul Disarmo
Nucleare e del primo incontro tra le Religioni promosso ad Assisi da San Giovanni Paolo II; il Generale Pietro Matarese che ha espresso la continuità nel solco della mission di Assisi Pax e l’impegno sul fronte della regolamentazione dell’intelligenza artificiale; il prof. Marcello Viola, intervenuto sul tema “dalla competitività alla cooperazione” per una nuova cultura di Pace; dagli Stati Uniti Mary Stronach, Vice Min. Ordine Generale Ordine Francescano Secolare ed Andrea Bartoli, Fondazione per la Pace Sant’Egidio, i quali hanno confermato l’impegno e la testimonianza nel mondo laico di dialogo per la Pace.

Il messaggio di Monsignor Fusco cita le forti parole di Papa Leone XIV che “ribadisce un principio che va oltre l’etica: la guerra uccide le possibilità di futuro, le armi rendono il cuore umano follemente cieco, il vero progresso è quello della fraternità non delle bombe”. La sola esistenza di queste armi è una contraddizione rispetto ai valori cristiani che riteniamo fondamentali: la Pace, la Vita, la Dignità Umana. Dal dibattuto emerge una luce, una visione condivisa: riprendere il dialogo per il rinnovo del Trattato New Start ed eliminare le testate attraverso la conversione nucleare, ovvero trasformare questi strumenti di morte in risorse per la vita. È una possibilità concreta, come cristiani siamo chiamati a tutelare la vita e il creato: la cosiddetta “conversione nucleare”; significa ripensare le infrastrutture e le competenze legate agli armamenti per metterle al servizio di scopi pacifici: energia pulita, medicina avanzata, soluzioni per il clima. Questo processo può diventare un motore di cooperazione internazionale, di crescita economica, di rinascita sociale anche per noi e per i Paesi in via di sviluppo.