ASSISI - Giovedì santo nel pomeriggio si è tenuta la santa messa in "Coena Domini" presieduta nella cattedrale di San Rufino dal vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno monsignor Domenico Sorrentino, dal parroco don Cesare Provenzi, dal vice parroco don Alessandro Picchiarelli e don Dario Resenterra e numerosi religiosi.
"È la festa dell'Amore - l'incipit del presule alla celebrazione - che si compendia oggi nel dono dell'Eucaristia verso il quale va rinnovata costantemente la nostra gratitudine". "Siamo cristiani - aggiunge il vescovo durante l'omelia - se siamo eucaristici e ciò avviene per noi ogni giorno nella Messa. Nella Liturgia della Parola odierna c'è la storia del popolo d'Israele che non ce la fa più, al quale risponde un Dio misericordioso e Padre con il suo amore grande. Nel popolo d'Israele i popoli oggi oppressi dalla guerra. Ma il simbolo fondamentale dell''Eucaristia nell'Antico Testamento è l'agnello di cui Dio poi rivela la profondità - sottolinea il vescovo - è Lui l'Agnello di Dio che prende su di sé i nostri peccati e implora per noi il perdono del Padre: è la nostra liberazione".
Poi il suggestivo rito della lavanda dei piedi con il quale il Cristo figlio di Dio proclama che nel suo Regno servire è regnare, lavarsi i piedi gli uni gli altri è l'Economia della salvezza, amarsi come Lui ci ha amati è "l'unica trattativa e negoziazione possibile per la Pace e il bene comune. A conclusione il tradizionale Rito della Scavigliazione: inizia il grande silenzio della Chiesa, anzi della Terra tutta, dove c'è spazio solo per adorare il Dio Incarnato nelle nostre ferite e infermità nella sua duplice presenza: deposto dalla Croce e nell'Eucaristia. Adoriamo, imploriamo la pace e restiamo con Lui fino alla Resurrezione gloriosa della Pasqua.
Suor Maria Rosaria Sorce