ASSEMBLEA DIOCESANA, LA RELAZIONE DI MONSIGNOR CASTELLUCCI

ASSISI – “Recuperare le esperienze familiari di Chiesa rappresenta oggi il più grande potenziale. Se c’è qualcosa che attrae oggi e perfora il muro di indifferenza è il vedere relazioni autentiche”. Lo ha detto l’arcivescovo di Modena-Nonantola, monsignor Erio Castellucci durante la sua relazione sul tema “Chiesa come famiglia, famiglia come Chiesa: al cuore dell’annuncio del Vangelo” tenuta sabato 11 settembre nel corso dell’assemblea diocesana alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli per approfondire, nel secondo anno del “Triennio della carità”, il tema “Tessere relazioni”.

Monsignor Castellucci ha poi spiegato che “Gesù è molto realistico sulle relazioni. Fa capire che esse sono il centro e proprio per questo Egli sa che sono ferite e occorrono delle medicine. Correzione fraterna e perdono sono le medicine. Tessere relazioni – ha proseguito l’arcivescovo - vuol dire ripartire da esse, non tanto dalle grandi organizzazioni, ma dalla testimonianza di relazioni autentiche. Oggi abbiamo modelli di relazioni che vanno nella posizione opposta. I modelli di dialogo che riceviamo dalla nostra società spesso sono segnati dall’aggressività. Non c’è tempo e desiderio di ragionare. Noi dobbiamo andare controcorrente se vogliamo essere interessanti. Dobbiamo tessere relazioni a cominciare dai più vicini”.

Nel soffermarsi sull’esperienza derivata dalla pandemia monsignor Castellucci ha evidenziato che “anche prima di essa facevamo discorsi sulla centralità delle relazioni. Avevamo capito che non è più l’epoca delle grandi manifestazioni, ma è l’epoca della profondità. La pandemia ci ha ulteriormente suscitato sete di relazioni. Da una parte ha prodotto forti sofferenze dall’altra ha svelato ciò che già esisteva prima anche nella vita pastorale. L’essenziale è la relazione nella nostra vita. Il Covid non ha solo prodotto distasti, li ha anche svelati”. L’arcivescovo ha poi parlato di cinque crisi avvenute negli ultimi venti anni: la crisi del terrorismo, la crisi economico-finanziaria, la crisi migratoria, la crisi ecologica e la crisi sanitaria. “Si tratta di crisi – ha detto – che producono fatiche, ma anche che le svelano. Queste crisi – ha aggiunto - sono come le eruzioni del vulcano. C’è sempre la lava, il magma dentro al vulcano e ogni tanto si vede. Dentro queste crisi c’è sempre il problema delle relazioni. Noi siamo un fascio di relazioni. La Bibbia fin dall’inizio presenta l’essere umano dentro a quattro relazioni: con Dio, con sé stessi, con l’altro, con il resto del Creato. Noi viviamo per le relazioni, siamo fatti per le relazioni”.  Dopo la pausa è seguita la relazione del vescovo. Il giorno successivo, domenica 12 settembre alle ore 16 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli si terrà la celebrazione eucaristica durante la quale verrà consegnato il Piano pastorale.

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