ROMA – Un ragazzo vicino ai giovani, un amico e un esempio luminoso da seguire che dimostra come è possibile raggiungere la santità pur nella semplicità. Sono tutti della stessa idea i giovani ascoltati domenica 7 settembre durante il viaggio in treno verso Roma per raggiungere piazza San Pietro e partecipare alla canonizzazione dei Beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati.
Elisa ricorda di aver conosciuto la figura di Carlo durante il suo viaggio in Polonia, con la pastorale giovanile della diocesi di Foligno, in occasione della Giornata mondiale della gioventù a Cracovia. “Conoscere la figura di Carlo è stato per me molto importante. In quella occasione ho potuto approfondire la sua storia e questo mi ha aiutato a sbloccarmi dalla mia timidezza, dalla mia paura di relazionarmi con gli altri. Carlo è un amico che ti accompagna nel cammino, che senti vicino. Mi ha aperto la strada per nuove amicizie. Se dovessi trovare una parola per definire Carlo direi proprio che è un amico”. Elisa nel paragonare le vite dei due nuovi Santi parla dei punti che hanno in comune. “Carlo e Per Giorgio – ha detto – si sono messi a servizio della povertà, a servizio dell’altro. Per quanto diversi e per quanti segni diversi hanno lasciato, allo stesso tempo sono uguali”. “Porto con me nel mio cuore i ragazzi del dopo-cresima che non sono potuti venire. Li porterò davanti a Carlo e a Pier Giorgio e so che andrà tutto bene. Stiamo andando a un evento grande, doppio: una doppia canonizzazione. Il Signore infatti ci chiama non a stare soli, ma a stare con l’altro, ci ha invitato ‘a due a due’”.
Anche per Sofia conoscere Carlo e la sua storia è stato “come incontrare una persona santa ma vicina a quello che siamo in quanto giovani e persone che stanno nel mondo”. “È un esempio – ha detto – di santità vicino alla nostra quotidianità, alla nostra esperienza di vita. Carlo mi ha fatto capire che seguire il Signore non è impossibile: la santità non è impossibile. Essendo molto legata a Carlo Acutis e a Pier Giorgio Frassati credo che partecipare alla loro canonizzazione sia un’occasione molto bella e unica nella vita. Non so se avrò un’altra occasione per assistere ad una canonizzazione, anzi ad una doppia canonizzazione, quindi sono veramente molto entusiasta”.
Emanuele di Bastia Umbra ritiene che “per noi giovani cattolici Carlo è un esempio luminoso di santità e carità cristiana. Io sono di Bastia e vivo la sua spiritualità e la spiritualità francescana. Faccio parte di Azione cattolica quindi anche Pier Giorgio Frassati è un altro splendido esempio di spiritualità e testimonianza di virtù cristiana”.
Suor Rosalinda è nativa del Kenya, ma vive da 15 anni in Italia. Appartiene alla Congregazione delle Suore francescane del cuore di Gesù di Santa Maria degli Angeli. “Sono molto contenta – ha detto – di partecipare alla canonizzazione di Carlo Acutis. Un ragazzo che ha amato Gesù. La nostra fondatrice era maltese e anche lei amava Gesù nell’Eucaristia. Trovare questo ragazzo che ama Gesù nell’Eucarestia e la spiritualità di San Francesco per me è un dono speciale. Sono contenta perché è la prima volta che partecipo ad una canonizzazione pertanto chiedo a Gesù di aumentare la mia fede per amare Gesù”.