FESTA DEL VOTO: IL VESCOVO “SANTA CHIARA A DISTANZA DI SECOLI CI INTERROGA SUL NOSTRO RAPPORTO CON DIO”

ASSISI - “La fede di Santa Chiara ci contagia, ci interroga anche dopo tanti secoli. Come è la nostra fede davanti a Dio? Quando lei parlava e intercedeva per questa città certamente c’erano Santi e peccatori, ma ad ogni modo c’era una fede di popolo che ha resistito durante i secoli fino ai nostri giorni. Ai nostri giorni è in dubbio. Qualcosa di molto serio sta avvenendo”.

Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, sabato 22 giugno in serata, nel Santuario di San Damiano, durante l’esortazione, in occasione della festa del Voto celebrata in ricordo della liberazione di Assisi dall’assedio dei saraceni grazie alla preghiera di intercessione di Santa Chiara.

“Tu sei in mezzo a noi Gesù – ha aggiunto il vescovo - a farcelo capire, quasi a dare un grido di allarme. Tu sei in mezzo a noi a dirci a che punto è la nostra fede. Non si è forse intiepidita, non si è forse distratta, non si è forse traviata, non si è forse perduta. Quello che vediamo ogni giorno nella cultura, nei rapporti sociali, nel cammino dei giovani, in televisione, nei social, ancora conserva qualcosa di te Gesù. Come si potrebbe fare diversamente!”.

“Ormai – ha proseguito il vescovo - dobbiamo prendere le strade, arrivare nelle case, dire forte che tu sei il Salvatore e nessun altro, tu sei la gioia e nient’altro, tu sei la ricchezza vera quella che non passa, tu sei la nostra speranza. Qui Francesco ha elevato le note del Cantico mentre era sofferente, quasi cieco anche per tanti motivi di sofferenza, anche interiore, ma ha capito di doversi dimenticare di sé, rivolgere lo sguardo a te. Oggi un giovane che si è messo sulle sue orme, in poco tempo sta raggiungendo il massimo del riconoscimento ecclesiale di santità: il nostro Beato Carlo (Acutis). Egli ha detto la stessa cosa «La tristezza è lo sguardo rivolto verso di sé, la gioia è lo sguardo rivolto verso di te, Gesù». Capisci il nostro sguardo in questa sera così suggestiva. Siamo sotto il cielo, ci sono i fuochi che abbiamo trovato lungo la strada: la terra-fuoco che illumina la nostra notte sia in noi il fuoco del tuo Spirito: quello di Pentecoste. Donaci in abbondanza il tuo Spirito che infiammi i nostri cuori, riscatti la nostra fede e ci dia la capacità di vederti e rincontrarti esattamente come ti vedevano e ti incontravano Chiara, Francesco e il Beato Carlo”.

La giornata si è aperta la mattina in piazza del Comune con il suggestivo inno di Assisi eseguito dagli araldi con le chiarine dal Palazzo Comunale. Sono seguiti il suono a festa della campana delle laudi e delle altre campane della città per ricordare la liberazione di Assisi dall’assedio dei saraceni. Infine c’è stata la benedizione della copia della “Madonna del Popolo” restaurata che è stata riallocata nell’edicola antistante il Palazzo della cultura.

Nel pomeriggio nella Sala della Conciliazione si è tenuta la premiazione del concorso Infiorate e Balconi Fioriti.

In serata in tanti hanno partecipato al corteo religioso che in piazza del Comune si è unito a quello civile per proseguire tutti insieme verso la Basilica di Santa Chiara e omaggiare le Clarisse del Protomonastero che custodiscono le spoglie e il carisma della Santa di Assisi.

Tra i gesti significativi ci sono stati la lettura dell’ordinanza del consiglio comunale con cui il 26 maggio 1644 venne istituita la festa del Voto, il saluto delle Clarisse, l’omaggio floreale del sindaco di Assisi Stefania Proietti.

Infine a San Damiano l’offerta dei ceri da parte della prima cittadina e la celebrazione di Compieta con la benedizione Eucaristica e, come detto, l’esortazione del vescovo monsignor Domenico Sorrentino. A chiudere, il saluto del ministro provinciale dei frati minori dell’Umbria padre Francesco Piloni.