ASSISI - “San Carlo Acutis si è messo sulle orme dei nostri grandi santi non per ripeterne le fisionomie, giacché, come egli amava sottolineare, Dio ci vuole originali, non fotocopie, anche nella santità. Tutti chiamati a esser santi, ma ciascuno per la sua via. E la via che a lui è stata tracciata, è estremamente semplice e lineare. È la via dell’accoglienza di tutti i doni di Dio. Niente di bello, di veramente bello, che ci sia nel mondo, ci è precluso. Lo stesso Santo di Assisi in questo anno del Cantico di frate sole ce lo ricorda. Non ti fermare, nel cantico, a frate sole e sora luna, a frate vento e sora acqua, continua il Cantico portandone la melodia su tutte le realtà della vita. Vivi la vita per intero. Non ne sciupare nessuna stilla. Se ami i colori, dipingi. Se ti piace la musica, canta. Se sei bravo nello sport, prova ad essere un campione. Se hai talenti di intelligenza, non ti accontentare di passar l’esame. Se smanetti bene in internet, non aver paura di impadronirti anche di questo strumento. Tutto è di Dio e tutto viene da Dio”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, durante la messa celebrata nel pomeriggio dell’8 settembre nella chiesa di Santa Maria Maggiore ad Assisi, in una cerimonia che, ha ricordato il presule, cade “nella festa della nascita di Maria. In ogni eucaristia, anche Maria è al nostro fianco. Non è eucaristia senza Maria. Carlo lo aveva capito. Maria e l’eucaristia erano per lui un unico amore, inscindibile. Vedeva Gesù con gli occhi di Maria, e amava Maria con il cuore di Gesù”.
Alla cerimonia, commossi, erano presenti anche i genitori del Santo, Antonia Salzano e Andrea Acutis, il sindaco di Assisi, Valter Stoppini, la presidente della Regione, Stefania Proietti, le principali autorità civili, militari e religiose locali e regionali. Tanti i pellegrini e i fedeli presenti, una folla festosa che per tutta la giornata ha animato e colorato la piazza di Assisi dove sorge il complesso del Santuario della Spogliazione. “Ieri a piazza San Pietro, insieme con Pier Giorgio Frassati, Carlo si elevava nel firmamento della Chiesa e della società come una stella. C’è una diffusa tendenza, nella nostra società dell’immagine, una tendenza che forse è visibile soprattutto nei giovani, a cercare una ‘star’ con cui identificarci. Sarà quel cantante, quell’attore, quel campione, quella personalità. Proviamo se non a ribaltare, almeno ad integrare, la nostra volta stellare. Cominciamo a fissare le `star’ che non tramontano. Le stelle accese da Dio nel nostro firmamento, i santi. Carlo è stato voluto così, come una stella di intensa luce, ma di forma semplice; Carlo è di poche parole, ma comprensibili e che toccano il cuore. È stato messo accanto a Francesco e Chiara, perché ciascuno, levando gli occhi al cielo, potesse trovare in questo trio quello di cui ha bisogno. (...) Ma - ha messo in guardia il vescovo - occorre stare attenti ai moti del suo sguardo, che ti trascinano subito verso Gesù. Jesus Christ super star. È solo Gesù ‘la luce del mondo, la stella che non tramonta. Francesco e Carlo lo dicono insieme. Bisogna che l’immagine programma che accoglie i pellegrini all’ingresso di questo santuario non sfugga. C’è Francesco, c’è Carlo, ma sono ai lati. Mani, sguardo, cuore, sono interamente per Gesù. Lavorano per lui. Sono gli operai del suo cantiere: al Santo Padre, che ho incontrato oggi, ho detto che non vedo l’ora di invitarlo a vedere questa grande opera, il disegno mirabile di un Santuario che parte da così lontano e guarda così lontano, al terzo millennio della chiesa che è e deve essere il millennio di Gesù. E Carlo amplifica questo desiderio e con Francesco ambedue producono e irradiano gioia”.
Per rivedere la celebrazione eucaristica cliccare qui