ASSISI – Al convegno ecclesiale nazionale di Firenze nella mattinata di giovedì 12 novembre, dopo la celebrazione eucaristica, monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha presieduto la preghiera ecumenica. E’ seguita una bella condivisione delle riflessioni spirituali di padre Georgij Blatinskij, arciprete della chiesa ortodossa russa di Firenze e Letizia Tomassone, pastora della chiesa valdese di Firenze, con la presenza di Izzeddin Elzir, imam di Firenze e dell’UCOII (Unione comunità islamiche d’Italia) e di Rav Joseph Levi, rabbino capo della comunità ebraica di Firenze che hanno espresso a loro volta, riflessioni molto interessanti calorosamente accolte. E’ poi seguita la continuazione dei lavori nei vari gruppi secondo le cinque vie dell’uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. I gruppi di lavoro sono costituiti da tavole rotonde di 10 persone ciascuna, accompagnate da un ‘facilitatore’, proveniente il più possibile da diverse regioni. Come raccontano i delegati diocesani “i gruppi hanno lavorato molto bene in armonia, con molta accoglienza ed ascolto dell’altro, un bello scambio tra persone che si incontravano per la prima volta lavorando con obiettivi ed idealità comuni, nella stessa fede e con simpatia verso l’esprimersi dell’altro”.
Venerdì 13 dicembre ogni gruppo di lavoro produrrà attraverso il facilitatore una relazione sintetica e tre proposte concrete operative circa il proprio settore. Il coordinatore di tutti i gruppi di settore o via predisporrà una sintesi che, unitamente alle altre sintesi, farà parte del documento finale emerso dal convegno. Fanno parte dei due distinti tavoli della via “abitare” Stefania Proietti e Francesca Di Maolo. Ogni via (uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare) i concetti intorno ai quali in ogni tavolo sono stati presentati: i passi che le comunità stanno compiendo, la fatica che incontrano, e tre scelte pastorali possibili concrete. Stefania Proietti che insieme a Francesca Di Maolo faceva parte dell’area dell’abitare è stata facilitatore di un tavolo di lavoro. Le cose emerse da quasi tutti i tavoli (che sono solo dieci dei 250 tavoli totali) sono: l’esigenza di percorsi di formazione sociopolitica dedicata soprattutto ai giovani e di valorizzazione dei laici; la necessità di accoglienza, ascolto rispettoso, accompagnamento dei più fragili, dei poveri; la trasparenza e la legalità anche nelle strutture ecclesiastiche; l’utilizzo innovativo e profetico dei beni materiali della Chiesa al servizio degli uomini. Da un tavolo è emersa la scelta pastorale di piccole comunità di famiglie (come le famiglie del Vangelo). “Quello che sorprende, mettendo in pratica lo stile di sinodalità dei tavoli di lavoro, è l’arricchimento che deriva dalla condivisione delle esperienze di vita buona delle comunità ecclesiali, che possono diventare buone pratiche replicabili, e soprattutto infondono speranza! Le tante luci, i progetti concreti di fraternità, di ascolto, di cura del creato e del bene comune che nascono nelle parrocchie e nelle diocesi devono essere raccontate, anche nelle nuove piazze dei social media” questo quanto commentato dalla Proietti. Nel pomeriggio c’è stato l’incontro dei partecipanti al convegno con la città di Firenze ed alcuni delegati della diocesi di Assisi hanno partecipato alla tavola rotonda a Palazzo Vecchio sulla figura di Giorgio La Pira.