Lo ha detto il prefetto emerito del Dicastero per la dottrina della fede nel corso della messa in onore della Santa

IL CARDINALE FERRER: “CHIARA, ESEMPIO DELLA BELLEZZA DI CRISTO”

Sabato 12 agosto, Assisi in festa per il patrono San Rufino

ASSISI – “Santa Chiara vergine e povera, nata da una famiglia aristocratica si unisce ai frati minori della chiesetta della Porziuncola, vestita col sacco della penitenza, divenendo, nelle parole di Papa Benedetto XVI, vergine sposa di Cristo umile e povero, affascinata dall’amore per Cristo che, bellezza della sua divina persona, riempie il suo cuore”. Lo ha detto il cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto emerito del Dicastero per la dottrina della fede, nel corso della celebrazione eucaristica da lui presieduta in occasione della solennità di Santa Chiara di Assisi.

Nella grande Basilica autorità civili e militari e moltissimi fedeli hanno preso parte alla festa dell’umile compagna di San Francesco di cui, l’11 agosto, si ricorda la memoria liturgica. Nella sua omelia il cardinale Ladaria Ferrer ha sottolineato le virtù e i carismi di Santa a Chiara. “Chi ha a che fare con Dio – ha detto - conosce i paradossi: Chiara non fa eccezione e ricorre alle contraddizioni per descrivere il suo sposo: dice, amandolo siete casta, toccandolo sarete pura, lasciandovi possedere da lui siete vergine. Ha conosciuto Cristo e Cristo occupa la totalità del suo essere. Questa totalità si è impossessata di Chiara con luce interiore che le ha permesso di conoscere la gloria di Dio. Come San Francesco attraverso la contemplazione, che lei afferma essere un esercizio che ristora. Ma la pianticella di San Francesco è consapevole che la bellezza con cui il Signore si è impossessato di lei – ha continuato ancora - non viene da essa: le gemme e i ricami sono frutto della virtù con la quale lo sposo l’ha adornata, prima di sposarla. Questa dimensione sponsale si concretizza in Chiara nella sua conformazione a Cristo povero: il linguaggio mistico e sponsale in cui si muoveva non le impediva al contrario di scendere in esercizio pratico delle virtù. Come tutte le sante e i santi mistiche della cristianità non è una mistica senza opere: le opere sono il decantatore della vera mistica. Santa Chiara non fa eccezione: in Cristo, dirà lei, rifulgono la beata povertà, la santa umiltà e l’ineffabile carità. Chiara è  attratta dall’amore di Cristo, la cui benignità sazia, la cui soavità ricolma, il cui ricordo risplende soavemente, al cui profumo morti torneranno in vita, la cui visione gloriosa renderà beati tutti i cittadini della celeste Gerusalemme. In lei e in altre donne sante, la Chiesa tutta per mezzo della mistica vocazione nuziale delle vergini consacrate, appare ciò che sarà la sposa bella e pura di Cristo, come diceva Benedetto XVI”.

Al termine della santa messa il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino e il ministro provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna, padre Francesco Piloni, hanno ringraziato il cardinale per la sua presenze e le belle parole espresse su Santa Chiara e la centralità di Cristo. Ora la comunità si appresta a vivere la festa di San Rufino, patrono di Assisi e della diocesi che ricorre domani, 12 agosto e che prevede un ricco programma di cerimonie. Si comincia con la santa messa delle ore 8 e alle ore 11 il pontificale, presieduto dal vescovo Sorrentino e animato dalla Cappella musicale di San Rufino. Nel pomeriggio la santa messa verrà celebrata alle ore 18, mentre alle ore 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del patrono, sempre a cura della Cappella musicale di San Rufino.

Giovedì 10 agosto nel pomeriggio sono stati celebrati i primi vespri e la santa messa della solennità presieduta dal vescovo Sorrentino. In serata nel Santuario di San Damiano la veglia di preghiera nel transito di Santa Chiara è stata presieduta da padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi.

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