Solennità del patrono San Rinaldo a Nocera Umbra presieduta dal vicario generale

IL VESCOVO: “RISPETTIAMO LE REGOLE E NON ABBATTIAMOCI”

Il parroco don Cetorelli: “Questa messa celebrata con mestizia ha valore di offerta, sacrificio e affidamento”

ASSISI – “Il patrono che celebriamo oggi ci porta direttamente a contemplare il Buon Pastore per eccellenza e chiama ognuno di noi al suo servizio”. Lo ha detto vicario generale don Jean Claude Hazoumé Kossi Anani Djidonou all’omelia del pontificale celebrato martedì 9 febbraio nella concattedrale di Santa Maria Assunta in occasione della solennità di san Rinaldo, patrono di Nocera Umbra e compatrono della diocesi, alla presenza delle autorità civili e militari.

Facendo riferimento alla prima Lettura dal libro del Profeta Ezechièle, il vicario ha affermato che essa “parla di un Pastore premuroso che va alla ricerca delle sue pecore disperse. Certe circostanze – ha detto – portano a disperderci, creano divisione tra noi e questo fa soffrire anche il Pastore, il Signore Gesù Cristo. Oggi torna in mezzo a noi per dirci di riunirci. È alla ricerca di ognuno di noi. Sta bussando al nostro cuore perché vuole la nostra conversione”.

All’inizio della celebrazione il vicario generale ha letto la lettera che il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino ha scritto ai fedeli, nella quale spiega che essendo stato molto impegnato in queste ultime settimane per la Visita pastorale, che gli ha comportato contatti con molte persone, ha ritenuto prudente non andare fisicamente a far festa con loro in questo giorno così importante per Nocera e per la Diocesi, che purtroppo quest’anno cade nel pieno dell’emergenza pandemica.

“San Rinaldo – scrive ancora il vescovo - non mancherà di infondervi sentimenti di fiducia e di speranza. Dobbiamo combattere la nostra battaglia, esercitando ogni premura verso noi stessi e verso gli altri. Anche osservare le regole è un atto di amore. Avremo tempo di far festa insieme. Desidero però dirvi che spiritualmente sono unito a voi più che mai. Non ci abbattiamo! Siamo amati da Dio anche nelle più aspre difficoltà. Se il Signore non ci risolve i problemi dall’alto, ci accompagna e ci dà la forza di affrontarli. È un Padre che vuol farci crescere, ci interroga, ci sprona. Questo lungo tempo di fatica ci sta provando, ma ci pone domande che ci possono far bene. Non c’è solo la pandemia del Covid. La nostra società – sottolinea ancora il vescovo nel suo messaggio - è da tempo interessata da una pandemia che intacca i nostri valori più importanti, dalla fede, alla vita, alla famiglia. C’è una pandemia spirituale dalla quale ci dobbiamo difendere non meno che dal Coronavirus. Vi auguro di andare avanti con coraggio – conclude - , nel solco della migliore Nocera che i padri ci hanno lasciato. Il momento che viviamo non è facile per nessuno. Ma facendomi forte della testimonianza di San Rinaldo, vi ricordo le parole di Gesù: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Al termine della celebrazione anche il parroco don Ferdinando ha voluto sottolineare la “mestizia del momento e di questa solennità che siamo abituati a vivere con grande sentimento e partecipazione di popolo. Però – ha aggiunto – la speranza del Signore è forte, abita nei nostri cuori. Quindi questa celebrazione presentata agli occhi del Signore forse ha ancora più valore di offerta, di sacrificio e di affidamento”.

In allegato la lettera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino