LA CEI FINANZIA MICROPROGETTI DA REALIZZARE NELLE MISSIONI

ASSISI – La Cei, attraverso Focsiv, Caritas e Missio, in occasione del “Giubileo della misericordia”, finanzia con un contributo massimo di 5.000 euro ciascuno “1.000 microprogetti” da realizzare nelle missioni, in particolare nei paesi di provenienza dei profughi. Il nostro Cmd (Centro missionario diocesano) si è adoperato per sostenerne due, in Etiopia, nella “Prefettura apostolica” di Robe, dove è impegnato padre Angelo Antolini. Che ha proposto due microprogetti: uno per attivare una piantagione di alberi da frutta, uno per realizzare un vivaio: una spesa complessiva di poco inferiore agli 8.000 euro. La somma è già stata erogata da Caritas italiana, i lavori sono iniziati. Si stanno mettendo a dimora piantine di mele, pere e susine nell’altipiano di Nansebo, ad oltre 2.500 metri di altitudine. E si sta lavorando per realizzare un vivaio in zona. A testimonianza riproduciamo di seguito -tra virgolette- il testo della mail inviata da padre Angelo al nostro Cmd. Chiede a tutti noi preghiere per la difficile situazione nella quale stanno vivendo la popolazione della zona ed i suoi collaboratori; e scrive: “Il primo di Agosto, con il Direttore dei Progetti della Prefettura, Fayisa Gammada, siamo andati con la mia macchina a Chencha, 400 Km dal luogo del Progetto, per l’acquisto delle piante da frutta. Abbiamo dovuto aspettare questo tempo perché è il periodo del riposo della piante e quindi il periodo del trapianto. Chencha è una cittadina che si trova a circa 3.000 metri di altitudine, con un clima particolare piuttosto freddo, in una missione della Chiesa Protestante che da 25 anni fa una buona sperimentazione sulle piante da frutta, in particolare mele, pere e susine, le uniche piante che hanno una certa possibilità di successo in Etiopia, ad una altitudine sopra di 2.5000 metri. La Provincia Nansebo, la nostra zona di intervento, ha caratteristiche molto simili, se non migliori, di quelle di Chencha. La nostra attenzione era diretta soprattutto sull’impianto di susine, purtroppo il vivaio da alcuni anni aveva sospeso questa sperimentazione. Con difficoltà siamo riusciti a reperire nei dintorni un centinaio di piante di susine e un altro centinaio di portainnesti. Così ci siamo concentrati su cinque varietà di mele, che secondo i vivaisti dovrebbero avere più successo in alta quota. Ci hanno così preparato 450 piante di mele innestate, 150 di susine, 50 altre varietà e 900 portainnesti. Pensavamo di poter tornare la sera stessa a casa ed invece abbiamo dovuto pernottare. Il giorno seguente, con la macchina carica della 1.450 piantine siamo ripartiti ed abbiamo raggiunto Nansebo vero le 11. A Nansebo cento capi famiglie ci aspettavano. A suo tempo erano stati preparati al progetto ed avevano aderito con entusiasmo. Avevamo diviso le cento famiglie in quattro gruppi di 25. Avevano già preparato le buche per il trapianto e 20 Birr per piantina (circa un euro) per contribuire alle spese delle piantine e del trasporto. Un contributo del 20% sulle spese delle piante per educare alla responsabilità e all’autosufficienza. Metà di questo contributo lo abbiamo lasciato nella cassa delle quattro piccole Associazioni che si stanno creando e l’altra metà sarà utilizzata per la formazione di una persona alla cura delle piante. Ad ogni famiglia venivano rassegnate tra le cinque e le sei piantine. Tutti avevano pronti i soldi del contributo, segno evidente dell’interessamento. Abbiamo parlato a lungo con le persone, spiegato l’importanza della frutta nelle dieta. Va detto che la popolazione di Nansebo vive di allevamento di bovini e non coltiva la terra. Ora la loro dieta è piuttosto povera di vitamine. Inoltre non avendo troppa domestichezza con l’agricoltura, abbiamo dovuto spiegare per ore e con prove dirette come mettere a dimora le piantine. Fatto questo abbiamo distribuito le piantine e passeremo poi a controllare. E’ nostra intenzione anche inviare una persona per un periodo di formazione nel vivaio di Chencha, abbiamo giù preso contatti, perché poi possa aiutare le singole famiglie nella gestione delle piante di mele e prugne, con la potatura e le altre cure necessarie. Abbiamo terminato la distribuzione all’imbrunire. Complessivamente sono state distribuite 650. Le 600 piante portainnesto sono state collocate in un vivaio a Kofale, dove verranno a sua volte innestate e distribuite in seguito. Pensiamo quindi di poter creare un nostro vivaio in loco per poter in seguito sperimentare noi stessi le varietà migliori per la nostra zona e poter così moltiplicare le piante a molte altre famiglie del villaggio di Shambel Kadir (Nansebo) e dintorni, senza dover sempre andare a Chencha (400 km) per altre piantine. Il piano iniziale del progetto voleva coinvolgeva 200 famiglie. Di fatto solo 100 per il momento hanno manifestato fattivo interesse, per cui abbiamo preferito acquistare circa 900 portainnesti e preparare le piantine innestandole per poterle distribuire poi il prossimo anno ad altre 100 famiglie e anche di più. In tutto questo abbiamo mantenuto
lo stesso budget previsto. Il progetto è solo l’inizio di un processo formativo e attivo che intende proseguire negli anni. E’ alta infatti la possibilità che zona dell’intervento  possa diventare un’area pilota nel settore. Il
progetto inoltre ha le caratteristiche di autosostenibilità sia con la vendita delle piantine che con la vendita della frutta, una volta sia raggiunto il pieno regime.
BENEFICIARI DIRETTI E INDIRETTI RAGGIUNTI Cento famiglie hanno ricevuto 650 piantine. Se consideriamo che ogni famiglia ha una media di sei persone, i beneficiari diretti sono 600. I beneficiari indiretti possono essere contati su tutto il territorio del villaggio di Shambel Kadir (Nansebo), che in seguito, con il vivaio che intendiamo allestire in loco, potranno usufruire della sperimentazione che stiamo facendo. Pensiamo quindi di poter quantificare in 6.000 persone i beneficiari indiretti. Siccome il progetto è solo all’inizio di una sperimentazione che vuole proseguire negli anni, con l’allestimento del vivaio in loco, tutti gli abitanti della Provincia, che conta 128.482 abitanti, a lungo termine, potranno usufruire della nostra ricerca sperimentale sulle piante da frutta (mele e prugne”).
 
Alberto Cecconi